Usa, nuovo "maccartismo": investigare sugli investigatori
Nel Congresso avanza un nuovo “maccartismo”: investigare sugli investigatori. Il vecchio maccartismo, quello degli anni ’50, dava la caccia alle “streghe” comuniste nella società, il nuovo darà la caccia ai "federali". Il neo eletto McCarthy nominerà la commissione per indagare anche sull'Fbi.
Nel Congresso eletto nel voto di metà mandato dello scorso novembre, avanza un nuovo “maccartismo”: investigare sugli investigatori. Mentre il vecchio maccartismo, quello degli anni ’50, dava la caccia alle “streghe” (leggasi: ai comunisti) in ogni ambiente della società, il nuovo rovescerà la prospettiva e darà la caccia ai "federali", per impedire loro che scatenino una nuova caccia alle streghe (stavolta: ai conservatori). Kevin McCarthy, il deputato californiano eletto dai Repubblicani alla presidenza della Camera, dopo 14 votazioni andate a vuoto, ha promesso di costituire una nuova sottocommissione della Giustizia ad hoc per indagare sulla politicizzazione del Dipartimento di Giustizia, del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e dell’Fbi.
Kevin McCarthy ha dovuto concedere questo ed altro nel pacchetto di regole concordate con i suoi oppositori interni, riuniti soprattutto al Freedom Caucus, il gruppo di Repubblicani formato soprattutto da libertari e conservatori, fra i più fedeli a Donald Trump nella nuova legislatura. Le quattordici votazioni andate a vuoto hanno rafforzato enormemente la loro posizione: hanno fatto sentire il loro peso a McCarthy, facendogli toccare con mano che senza di loro non potrà più comandare. La prima delle concessioni, non a caso, ripristina la regola per cui anche un solo deputato può presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Camera. Il nocciolo delle regole concordate per ottenere il voto dei dissidenti riguarda la spesa pubblica, con norme più rigide per l’innalzamento del tetto del debito (che dovrà essere approvato con voto separato), lo spacchettamento delle leggi omnibus e un preavviso di 72 ore per poterle studiare prima di iniziare il dibattito alla Camera, più un accordo separato con cui McCarthy si impegna a non alzare la spesa pubblica al di sopra dei livelli del 2022.
Ma il piatto forte riguarda, appunto, la risposta repubblicana alla Commissione sui fatti del 6 gennaio: una nuova sottocommissione che indagherà sulla politicizzazione delle agenzie che amministrano la giustizia e l’ordine pubblico. La divulgazione dei Twitter Files ha rivelato (a chi ha voluto o potuto leggerli, visto il silenzio dei grandi media) quanto le agenzie federali, soprattutto l’Fbi, abbiano interferito nel funzionamento dell’informazione, “collaborando” strettamente con i vertici dei grandi social network, per imporre censure a singoli utenti, per manipolare, per soffocare la diffusione di certe notizie, d’accordo con il governo. Non solo: il nuovo organismo potrà esaminare anche le indagini su Donald Trump ancora in corso.
Una prima bozza conferiva alla nuova sottocommissione meno poteri e un raggio d’azione più limitato: avrebbe potuto lavorare solo su Fbi, Dipartimento di Giustizia e Dipartimento di Sicurezza Nazionale, ma non prevedeva anche l’accesso alle indagini penali in corso. Il deputato Chip Roy del Texas, uno dei primi oppositori di McCarthy (poi negoziatore chiave per i suoi avversari più irriducibili) ha dichiarato a Fox News che l’attuale presidente è stato eletto ottenendo, in cambio degli ultimi voti necessari, le maggiori modifiche della proposta: “Così abbiamo ottenuto più risorse, più potere per indagare su questa recalcitrante amministrazione Biden”. Il budget è stato innalzato ai livelli di quello della Commissione sui fatti del 6 gennaio.
Non sarà esente neppure il Pentagono. Appena eletto, McCarthy ha annunciato: «Faremo luce sulle responsabilità della palude (lo Stato profondo, ndr), dalla ritirata dall’Afghanistan alle origini del Covid e la politicizzazione dell’Fbi». La ritirata dall’Afghanistan, in particolare, è oggetto di indagine da parte dei Repubblicani: vogliono capire come siano state prese le decisioni all’origine della fuga sotto l’incalzare dei Talebani che è costata all’America la sua reputazione nel mondo (e materialmente, anche la vita di 13 soldati americani all’aeroporto di Kabul). Per quanto riguarda il capitolo Covid, invece, vogliono scoprire quali legami vi siano stati fra Anthony Fauci, il National Institute of Health e il laboratorio di virologia di Wuhan.
Se la proposta passerà, McCarthy potrà scegliere 13 deputati che faranno parte della sottocommissione (che dipenderà dalla Commissione Giustizia), 5 dei quali saranno scelti in consultazione con il leader democratico della Camera Hakeem Jeffries, per garantire il suo carattere bipartisan.