Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Pietro Canisio a cura di Ermes Dovico
Borgo Pio
a cura di Stefano Chiappalone

l'annuncio

USA, il frate arcobaleno appende il saio

Padre Daniel Horan, vicino alle rivendicazioni LGBT, ha deciso di lasciare il ministero sacerdotale e l'ordine dei Frati Minori. La definisce «transizione vocazionale».

Borgo Pio 05_10_2024
Wikimedia Commons (Camerarunner2424)

L'annuncio è arrivato il 3 ottobre, alla vigilia della festa di San Francesco, e lo ha firmato lo stesso padre Daniel Horan su National Catholic Reporter sottolineando la coincidenza liturgica e linguistica fra il transitus (ovvero la morte) del Poverello di Assisi e la sua personale «transizione vocazionale». In breve: «Non sarò più identificato come un frate francescano o un ministro come un prete cattolico».

La scelta di lasciare l'Ordine e il ministero arriva dopo «un periodo formale di discernimento vocazionale, durante il quale (...) ho soppesato queste questioni davanti al Signore, pur rimanendo il più aperto possibile a qualsiasi direzione Dio mi stesse guidando». Tuttavia, «rimarrò un fedele cattolico, che ama la Chiesa e il popolo di Dio. Continuerò a essere un professore di teologia e filosofia» e a scrivere regolarmente su National Catholic Reporter (da non confondere con il quasi omonimo N.C.Register!), dove appena un mese fa sponsorizzava l'ordinazione delle donne al diaconato; e all'inizio dell'anno salutava Fiducia supplicans come un primo passo per infrangere quello che definiva il «circolo vizioso di ignoranza nella Chiesa quando si tratta di persone LGBTQ+».

Sulle motivazioni per il momento non si esprime («ho intenzione di condividere di più sulla mia esperienza e sul mio percorso vocazionale in seguito. Per ora, ciò che conta è trasmettere che questa è una buona cosa per me personalmente e spiritualmente»). Ma nel commentare la notizia e rievocando il curriculum filo-arcobaleno dell'ex frate minore Infovaticana vede in questa scelta un segno che se «l'arrivo di Francesco sul soglio di Pietro è stato battezzato come "primavera ecclesiale" nel mondo progressista (...) questo piccolo ma rumoroso settore della Chiesa sta attraversando un gelido inverno».