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EDITORIA

Una rivista dedicata al grande Chesterton

Nel pieno di una vera e propria renaissance, nasce l'edizione italiana di The Chetserton Review, creata nel 1974 negli Stati Uniti da p. Ian Boyd.

Attualità 25_08_2011
Gilbert Keith Chesterton

 

Fino a qualche anni fa era tutt’altro che facile riuscire a leggere in lingua italiana le opere di Gilbert Keith Chesterton. Non si stampavano più e solo grazie alle bancarelle dell’usato era possibile procurarsi qualche prezioso volume. Il nome di questo grandissimo uomo di cultura britannico era quasi caduto nell’oblio e se ci si ricordava di lui era solo per i racconti con Padre Brown protagonista (merito anche della memorabile interpretazione televisiva che ne diede Renato Rascel nei primi anni ’70). Anche fra gli stessi addetti ai lavori culturali erano in pochi a ricordare che aveva scritto altri brillantissimi romanzi, saggi di apologia del cristianesimo e di critica della modernità ed acuti studi economici. Ma provvidenzialmente (non scegliamo questo avverbio a caso) negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una vera e propria Chesterton renaissance: nuove edizioni, pubblicazione di inediti, entusiasti lettori in aumento, attenzioni da parte della stampa.

Il merito di tutto ciò va riconosciuto soprattutto alla Società Chestertoniana Italiana, fondata nel 2002 da Marco Sermarini, a un paio di intraprendenti case editrici come Rubettino e Lindau e all’instancabile padre Antonio Spadaro S.I., critico letterario de La civiltà cattolica e animatore, in compagnia del professor Andrea Monda, del laboratorio creativo "BombaCarta". Ebbene, le suddette realtà e le personalità citate sono responsabili del coronamento di tutto questo rinnovato interesse, ovvero l’edizione italiana di The Chesterton Review, rivista fondata da padre Ian Boyd nel 1974 come megafono del Chesterton Institute for Faith & Culture, nato per promuovere nel mondo l’opera e le idee di questo gigante del Novecento.

Gli appassionati dovranno aspettare ancora un po’ prima di poter stringere fra le mani il volume italiano; a meno non si trovino in questi giorni a Rimini in occasione del Meeting, dove il primo numero è già in vendita. E vale ogni centesimo dei suoi 18 euro, non solo per i contenuti. Si tratta infatti di un libro molto elegante nella veste grafica, arricchito da belle foto in bianco e nero di alcune fra le eccellenze italiane dal punto di visto paesaggistico e architettonico (Roma, Firenze e la campagna toscana, il lago di Como, coste e montagne).

Gran parte degli interventi sono trascrizioni delle conferenze tenute nello scorso mese di maggio fra la Capitale, San Miniato e Rimini. Tutte meritano un’attenta lettura: troviamo, tra gli altri interventi, un Chesterton possibile "padre spirituale", un’analisi del suo rapporto con la verità cristiana espressa attraverso il paradosso, un racconto del retroterra culturale della sua conversione. Particolarmente prezioso l’intervento di Padre Boyd sulla filosofia sociale elaborata dallo scrittore; come ricorda infatti lo stesso Sermarini, il Chesterton "politico" è ancora quello più censurato e sconosciuto. Eppure le sue idee nel campo dell’economia "distributista" sono quelle più fedeli alla dottrina sociale della Chiesa e meriterebbero un serio approfondimento.  

Inoltre la rivista contiene delle vere chicche per gli appassionati: un brano estratto dal suo diario di viaggio nell’Urbe, La resurrezione di Roma, alcuni versi del suo meraviglioso poema La ballata del cavallo bianco e la lettera che Albino Lucani, futuro papa Giovanni Paolo I, gli dedicò nel suo libro Illustrissimi del 1971.