Una ragazzina cristiana è stata rapita in Pakistan, costretta a sposare un musulmano e ad abiurare
La piccola Maira ha 14 anni, ma il suo rapitore ha convinto i giudici esibendo documenti falsi secondo cui ha 19 anni ed è sua moglie dall’ottobre 2019 quando si sarebbero sposati in segreto
Una ragazzina cristiana di 14 anni, Maira Shahbaz, è stata rapita il 28 aprile in Pakistan, costretta a sposare l’uomo, un musulmano, che l’ha sequestrata e ad abiurare. La fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre, nel darne notizia, ricorda che episodi del genere sono frequenti, favoriti dal fatto che le autorità molto difficilmente intervengono in difesa delle vittime. In questo caso i rapitori hanno agito addirittura armati, sparando in aria per impedire che qualcuno intervenisse in aiuto di Maira. La denuncia della mamma ha portato in tribunale il caso il 5 maggio, ma il giudice ha creduto alla versione dei fatti data dal rapitore, Mohamad Nakash, secondo cui Maira ha 19 anni ed è sua moglie dallo scorso ottobre quando si sarebbero segretamente sposati. Khalil Tahir Sandhu, che difende la ragazzina, sostiene che l’uomo ha già una moglie, è padre di due bambini e vive non lontano dalla casa di Maira. In tribunale ha esibito dei documenti falsi come prova del matrimonio segreto. La decisione del giudice in favore del rapitore pare sia stata influenzata dal fatto che il giorno in cui il caso è stato discusso all’esterno del tribunale si sono raccolti decine di uomini per sostenere i “diritti” di Nakash. L’avvocato Sandhu è deciso a impugnare la sentenza, se necessario ricorrendo alla corte suprema, ma intanto la piccola Maira resta nelle mani del suo rapitore come le tante giovani appartenenti alla minoranza cristiana e indù che hanno subito la stessa sorte. Il caso più recente è quello di Huma Hounus, 14 anni, anche lei cristiana, rapita e sposata a forza nell’ottobre del 2019. A febbraio un tribunale di Karachi ha dichiarato valido il matrimonio, nonostante che dal 2014 i matrimoni con minori siano vietati per legge.