Un uomo umilissimo
Ma viene uno che è più forte di me (Lc 3, 16)
Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella. (Lc 3, 10-18)
Al posto del Battista, molti avrebbero approfittato del prestigio che aveva presso i propri discepoli per esercitare un certo potere su di loro. Giovanni invece era un uomo umilissimo e ben consapevole che se lui parlava per conto di Dio, Gesù era la stessa Parola di Dio incarnata. In tale umiltà, era quindi cosciente di essere solo il precursore e che Gesù era l'unico Salvatore del mondo: l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Per questo Giovanni Battista invitava i suoi discepoli a prepararsi alla venuta di Gesù pentendosi dei propri peccati. E tu sei davvero pentito dei tuoi peccati presenti e passati o pensi che in fondo non ne stai facendo, né hai fatto in passato, peccati gravi?