Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico
AL CAMPOSANTO

Un trattino sull'eternità

Due date e tra loro un trattino. Tutta una vita in quel trattino. Un’esistenza lunga un trattino. E prima e dopo quelle date l’eternità, un’eternità che ci ha creato e un’eternità pronta ad accoglierci.

Attualità 02_11_2018

Al campo santo.

22/10/1972 – 01/11/2001
03/09/1933 – 29/01/1998
12/05/1941 – 20/12/2017
Due date e tra loro un trattino. Tutta una vita in quel trattino. Un’esistenza lunga un trattino. E prima e dopo quelle date l’eternità, un’eternità che ci ha creato e un’eternità pronta ad accoglierci.

26/03/1920 – 03/07/1992
19/11/1939 – 11/05/2009
30/04/2017 – 18/10/2013
Calcoli quanto è vissuto e poi paragoni quell’età alla tua. Saresti già morto da 5, 12, 20 anni. Ti mancherebbe ancora da vivere 2, 17, 31 anni. A volte solo una manciata di mesi. Loro lì a ricordarci che anche loro furono come noi e che noi saremo come loro. Quelle foto dove ignari e pieni di vita non avrebbero mai immaginato che sarebbero servite per le loro tombe.

02/08/1936 – 24/12/1990
28/02/1966 – 12/02/2015
15/09/1958 – 03/12/2016
Leggi le date e senti il rumore del tempo, tenue come la sabbia che scorre nella clessidra. In genere non lo sentiamo mai questo suono, annientato dal vuoto clamore del mondo. Potresti morire domani. E qui sta il punto. Sappiamo che dobbiamo morire, ma pensiamo che avvenga sempre domani, mai oggi. E quando sopraggiunge il domani è ormai oggi.

28/06/1944 – 24/11/2010
04/09/1935 – 12/12/2002
08/10/2001 – 14/02/2008
I bambini. Poche primavere. A volte nessuna. Un giro di valzer, forse un altro ancora e poi anche noi tra i più. Pensi a te e a quella volta che la lama della falce ti aveva già ferito. Ricordi ancora il freddo filo di quella lama. Solo un graffio. Un biglietto da visita. “Tornerò. Torno per tutti. Non serve che chiami, mi faccio viva io”.

30/11/1998 – 18/02/2016
12/06/1920 – 13/09/1968
17/06/1982 – 19/12/2006
Davvero il punto privilegiato per guardare la nostra vita è la morte. L’ultimo giorno è il prisma per osservare tutti i giorni precedenti. La prospettiva muta sulla vita se la guardi con gli occhi della morte. I santi vedono nel dies natalis in terris e in caelo sempre Cristo. Per gli sfiduciati, per coloro che vivono a pochi centimetri dalla terra e a milioni di chilometri dal cielo siamo solo un pacco che l’ostetrica spedisce al becchino, come diceva con stanco cinismo Petrolini.

14/06/1977 – 02/03/2011
09/11/1938 – 11/12/2017
13/08/1947 – 01/09/2000
Leggi le date. Vedi le pagine del diario della vita di costoro che si girano velocemente, voltate dal vento del tempo. Pensi al tuo di diario e ti accorgi che anche le tue pagine fino ad oggi il tempo le ha sfogliate con rapidità. Le prime no, lette con lentezza e attenzione – le estati da bambino che ti parevano oceani infiniti, da attraversare in decenni – le ultime brevi come post-it. Cosa scriverai nelle prossime? Cosa leggerà Dio nel libro della tua vita?

05/11/1996 – 12/01/2015
04/12/1919 – 28/05/1957
27/01/1922 – 02/07/1994
Ti fermi davanti al padre, alla madre, al fratello, all’amico. Al figlio. Ungaretti scrisse dopo la morte del suo Antonietto: “Mai, non saprete mai come m’illumina/ L’ombra che mi si pone a lato, timida/ Quando non spero più …”. Ti interrogano. Li senti supplicare: non fare gli errori che noi abbiamo fatto. La bellezza dell’eternità è un arazzo intrecciato dai fili del dolore della vita e appeso alla croce.

28/07/1932 – 12/03/1944
02/06/1959 – 27/01/1998
09/09/1997 – 24/06/2014
Non ci pensi alla morte. Ma oggi sì. Non ci pensi perché credi di essere eterno. Ed hai ragione. Siamo stati eternamente presenti nella mente di Dio prima di essere creati ed eternamente vivremo. L’inciampo sta nel fatto che potremo vivere eternamente nella seconda morte. Un infernale ossimoro.

Esci dal cimitero. Ti volti ancora una volta. Vedi i lumini nel crepuscolo. Fiammelle tremolanti di speranza.