Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico

Gay al cubo

Un poliamore tra tre lesbiche

Myriam ragazza di 21 anni è «fidanzata» con altre due ragazze a loro volta «fidanzate» tra loro. Afferma che il poliamore dovrebbe trasformarsi in poligamia o poliandria. 

Gender Watch 10_10_2020

Myriam ragazza di 21 anni che abita a Padova è «fidanzata» con altre due ragazze di Roma a loro volta «fidanzate» tra loro. Ecco il testo dell’intervista rilasciata a Fanpage:

«Com'è nata la vostra storia? 

In maniera abbastanza casuale. Io faccio parte della comunità LGBT, conoscevo il poliamore per sentito dire ma non avevo mai avuto esperienze in tal senso. Un giorno ho conosciuto queste due ragazze che già erano una coppia. Siamo uscite insieme e poi ho iniziato a frequentarle singolarmente.

Tutte e tre siete fidanzate l'una con l'altra quindi?

Sì, anche se il nostro è un caso particolare, poco frequente. Più spesso il poliamore consiste in un individuo centrale che frequenta persone diverse.

Ti è mai capitato che qualcuno non capisse la tua realtà?

Da attivista della comunità LGBT, non ho mai subito discriminazioni. In quel contesto parliamo di poliamore da diverso tempo. Ci sono alcune frasi che possono dare fastidio, tipo la fatidica "io non ci riuscirei mai". Ti fa sentire sbagliato, fuori dalla norma accettabile delle cose. La norma poi quale sarebbe e chi lo ha stabilito? Voglio dire, se parliamo di persone che tradiscono i partner, è sicuramente più etico un rapporto poliamoroso che un rapporto monogamo di quel tipo, no?

Un rapporto poliamoroso in Italia non può concretizzarsi in un matrimonio, per esempio. Pensi sia discriminante?

Certo! Penso non permetta di riconoscere una realtà che esiste anche nel nostro Paese ed è valida per molti.

A proposito di discriminazioni: lo hai detto ai tuoi cari che non conoscono questa realtà? Come hanno reagito?

A casa lo sanno quasi tutti tranne mio padre. Mia mamma è stata quella che ha mostrato un po' più perplessità all'inizio, ma le è bastato vedere che le stavo parlando di una cosa che mi fa sentire a mio agio e si è tranquillizzata. A volte fa ancora domande, ma in linea di massima è molto di supporto. Durante la quarantena interveniva nelle nostre videochiamate per salutare le mie ragazze. Le mie sorelle sono state subito comprensive, anche se qualche domanda ogni tanto continuano a pormela. Mi chiedono come funziona un rapporto poliamoroso e come gestiamo la gelosia.

Non c'è gelosia tra voi? 

Certo che c'è. La gelosia è frutto tanto per iniziare di un'educazione monogama e poi deriva da insicurezze che abbiamo. Probabilmente la viviamo in maniera differente, ecco. Sono alla mia prima esperienza poliamorosa e mi capita di essere gelosa di terze persone per via di mie insicurezze che proietto sulle mie fidanzate. Avremmo potuto mantenere il nostro rapporto una relazione aperta in cui ognuna delle tre avrebbe potuto frequentare chi voleva. Con il tempo abbiamo capito di volerlo trasformare in quello che è ora.

Se dovesse aggiungersi una quarta persona?

Dovrei conoscerla e se riuscisse a piacermi non ci sarebbe alcun problema.

Prima hai accennato qualcosa sulle relazioni aperte: mi spieghi la differenza che intercorre con il poliamore?

Perché tutti e due i rapporti prevedono più frequentazioni consensuali. Una relazione aperta quasi mai prevede dei sentimenti amorosi nei confronti di un terzo se parliamo di una coppia monogama che si apre alla frequentazione con altri individui. C'è però da specificare che il poliamore non è un'alternativa alla relazione aperta: anche un rapporto del primo tipo può essere non esclusivo. I componenti di una relazione poliamorosa possono decidere di frequentare liberamente altre persone per le quali non provano sentimenti amorosi, per esempio».

Il poliamore è una conseguenza necessaria, tra le molte, dei principi propri della teoria del gender. Se una persona può “amare” una persona del proprio stesso sesso perché “l’amore non conosce barriere”, allora anche la barriera numerica deve essere abbattuta.