Un passo avanti per i cristiani pakistani
Dal prossimo anno scolastico il corso di studi islamici non sarà più obbligatorio per gli allievi appartenenti alle minoranze religiose riconosciute
Il ministero dell’istruzione del Pakistan, paese a maggioranza islamica, ha approvato una modifica dei programmi scolastici in materia di istruzione religiosa che istituisce per gli allievi appartenenti alle sette minoranze religiose ufficialmente riconosciute, una delle quali è il Cristianesimo, il "Curriculum di educazione religiosa 2023” che prevede l’istituzione di corsi di studio dedicati alla loro religione, ad approfondirne contenuti e storia. Il ministero si è impegnato ad avviare il nuovo programma dal prossimo anno scolastico nelle classi dal 1° al 12° grado, vale a dire dalla prima elementare alla scuola superiore. Finora invece il corso di studi islamici (Islamiyat) era obbligatorio per tutti gli studenti e influiva sulla media e sulla valutazione scolastica. Come ha spiegato all’agenzia di stampa Fides Anjum James Paul, un docente cattolico di scienze sociali che è alla guida della Pakistan Minorities Teachers’ Association, è un traguardo importante raggiunto dopo una battaglia ventennale, un passo avanti a garanzia della libertà di religione. Già nel 2023 il ministero dell’istruzione ha autorizzato la pubblicazione di libri di testo supervisionati dal governo federale per gli studenti delle minoranze religiose e la comunità cristiana ha già presentato e pubblicato libri destinati alle classi dal 1° al 6° grado. “Un altro obiettivo – ha detto Anjum James Paul – è far sì che i libri di testo in adozione nelle scuole pakistane, di tutte le materie di studio, siano liberi da pregiudizi religiosi a danno delle minoranze. Se i libri di testo parlano solo di Islam, o dipingono negativamente le altre fedi, c’è un vizio di origine nella mentalità che ha forti ripercussioni negative sulla mente dei ragazzi e dei giovani, dunque su tutta la società”. È indispensabile, ha aggiunto, che “i libri di testo in uso nelle scuole pubbliche promuovano la convivenza pacifica, l’armonia sociale, l’uguaglianza, la dignità umana, la diversità culturale e religiosa, la non-violenza e la parità di diritti, presentando il Pakistan come paese multireligioso e multiculturale”.