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Lutto

Un leader cristiano ucciso nel Myanmar

Il Pastore Nammye Hkun Jaw era attivo nella lotta contro le forze governative e in quella contro il traffico di droga

 

La comunità cristiana del Myanmar piange la morte di Nammye Hkun Jaw, un Pastore che è stato assassinato il 18 marzo mentre si trovava in un negozio di computer. Si è trattato di una esecuzione mirata, premeditata. Stando alle testimonianze riportate da Radio Free Asia, tre uomini armati sono infatti entrati nel negozio dicendo che volevano fare una stampa e invece hanno subito aperto il fuoco contro di lui. Lo hanno ferito due volte allo stomaco e poi, con un colpo mortale, alla testa. Nammye Hkun Jaw aveva 47 anni, abitava nel villaggio di Nam Ma Tee, nello stato di Kachin, era sposato e aveva tre figli. Era stato un dirigente di primo piano della Convenzione Battista di Kanchin, era membro di una organizzazione comunitaria attiva nella lotta al traffico di droga chiamata Pat Jasan e svolgeva un ruolo di primo piano nelle proteste della comunità cristiana contro la giunta militare. Nel Kachin è attivo uno dei gruppi etnici ribelli, l’Esercito per l’indipendenza del Kachin, in lotta contro la giunta militare che ha preso il potere nel 2021 con un colpo di stato. Le comunità cristiane sono duramente provate dalla guerra che ha assunto da tempo anche connotazioni religiose. I militari governativi non risparmiano i  religiosi e spesso prendono deliberatamente di mira sacerdoti, chiese e strutture religiose. Dei sacerdoti sono stati uccisi, altri arrestati. I militari colpiscono le chiese in cui la popolazione disperata si  rifugia sperando di essere al sicuro almeno lì dalla violenza. Dallo scorso novembre persino la cattedrale di Cristo Re di Loikaw, nello stato di Kayah, è stata attaccata, bombardata, e occupata dall’esercito che vi ha costituito una sua base operativa. Da allora il vescovo e tutti i religiosi della cattedrale sono profughi. Come possono, e a rischio della vita, i sacerdoti dei territori in cui si combatte tuttavia continuano tra mille difficoltà ad assistere i fedeli.