Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Beniamino a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Un cuore contrito è gradito al Signore

Chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato (Lc 18,14)

Schegge di vangelo 29_03_2025 English

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo". Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». (Lc 18,9-14)

Gesù con questa parabola ci vuol far capire che, finché disprezzeremo anche uno solo dei nostri fratelli, non abbiamo capito niente. Anche se non condividiamo le idee, le opinioni, il modo di rapportarsi al Signore di qualcuno, non per questo dobbiamo disprezzarlo. Se qualcosa che vediamo nell’altro ci porta dispiacere, offriamo questo dispiacere al Signore, e preghiamo perché quell’offesa non giunga al Signore direttamente, ma mediata appunto dalla nostra preghiera. Altrimenti, il Signore, perché sarebbe dovuto morire per noi se non per insegnarci come si ama? E perché avrebbe voluto che la nostra preghiera si unisse alla sua e a quella della Chiesa? Forse per farci capire che nessuno, di fronte a Dio, è più degno di un altro e perché la tua salvezza non proviene da te stesso, ma è una grazia di Dio. Non trovi?