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OCCHIO ALLA TV

Un cuoco dal fiuto poliziesco

Il popolare Bud Spencer interpreta un commissario di Polizia in pensione che decide di cambiare vita e aprire un ristorante. Pur senza grosse pretese artistiche, questa produzione si lascia guardare e ha il merito di sottolineare come tutti, per scelta o per costrizione, possano cambiare vita e trovare una strada nuova.

Occhio alla Tv 08_08_2011

Torna da stasera in replica su Rete4 (ore 21.10) la serie “I delitti del cuoco”, che vede nei panni del protagonista quel Bud Spencer (al secolo Carlo Pedersoli) che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi decenni come spalla di Terence Hill in una lunga serie di spaghetti western e di commedie a suon di iperbolici cazzotti.

Qui il Bud nazionalpopolare interpreta Carlo Banci, un commissario di Polizia in pensione che decide di cambiare vita e aprire un ristorante. Nella sua nuova impresa coinvolge una “ciurma” composta da tre ex galeotti che un tempo ha arrestato e fatto condannare: il rapinatore Antonio, l’avvelenatrice Castagna e la falsaria Margherita.

Il fiuto poliziesco di Carlo è ancora integro, così come la passione per il suo primo lavoro e così, tra un piatto e l’altro, continua a collaborare con la Polizia e con il giovane commissario Francesco Fattori, figlio di un collega. Tutto sembra filare liscio, ma l’imprevisto è in agguato… La fiction si regge su una scrittura semplice e su una sceneggiatura non impegnativa. Più che il cuoco in questione, Bud Spencer interpreta se stesso, mostrando gran cuore e spiccato buon senso dietro le burbere maniere che da attore ha sempre utilizzato qualunque fossero i panni vestiti.

Pur senza grosse pretese artistiche o autoriali, questa produzione si lascia guardare e ha il merito di sottolineare come tutti, per scelta o per costrizione, possano cambiare vita e trovare una strada nuova, spesso migliore di quella percorsa fino a quel momento.