OCCHIO ALLA TV
Un caffè con Luca e Paolo
Efficace il ritmo, accattivanti le soluzioni grafiche, innovativo il format. Le uniche pecche di Camera Cafè (Italia 1) sono un qualche doppio senso di troppo ed espressioni non sempre da educande che a volte sfuggono ai protagonisti.
Occhio alla Tv
29_12_2011
Il titolo della serie deriva da un gioco di parole in lingua francese, che accosta e fonde i termini café (“caffè”) e caméra cachée (“telecamera nascosta”). La sit-com si svolge davanti a una macchinetta del caffè nel corridoio di un ufficio. La ripresa è fissa, a muoversi sono i protagonisti, nei panni di impiegati, capi ufficio e figure di contorno, tutti accomunati da una certa frustrazione professionale e personale. I due protagonisti, nei panni di Luca Nervi e Paolo Bitta, sono i frequentatori più assidui della macchinetta, impegnati spesso a prendere in giro i colleghi e talvolta anche in qualche battibecco fra di loro. Il nome dell’azienda non viene menzionato e si fa riferimento indiretto a ciò che essa produce. Il che significa che le situazioni raccontate vorrebbero essere paradigmatiche di qualunque ambiente lavorativo e che l’importante è strappare una risata, pur se a volte amara, al pubblico dei telespettatori.
Efficace il ritmo, accattivanti le soluzioni grafiche, innovativo il format. Le uniche pecche sono un qualche doppio senso di troppo ed espressioni non sempre da educande che a volte sfuggono ai protagonisti.