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Il punto sulla guerra

Ucraina, l’Europa usa le vittime di Sumy per sabotare i negoziati

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Molti governi e politici europei stanno strumentalizzando la strage di civili di Sumy per ostacolare il tentato accordo tra Trump e Putin sul conflitto russo-ucraino. E l’annuncio di Merz sui missili Taurus rischia di causare un’escalation.

Esteri 15_04_2025
13 aprile 2025, Sumy (Ap via LaPresse)

La strage di civili di Sumy sta diventando lo strumento utilizzato da molti governi ed esponenti politici in Europa per ostacolare il tentativo di Donald Trump di raggiungere un’intesa per la cessazione del conflitto in Ucraina. Un cessate il fuoco che Volodymyr Zelensky e l’Europa vedono come fumo negli occhi, nonostante i danni umani ed economici provocati dal conflitto proprio ad ucraini ed europei.

Due missili balistici Iskander russi hanno colpito domenica 13 aprile la città di Sumy, capoluogo dell’omonima regione al confine con la Russia da dove prese il via l’attacco ucraino alla regione russa di Kursk. Secondo Kiev sono stati colpiti un filobus e molti civili presenti in strada provocando 34 morti e 119 feriti: il numero di bambini uccisi è stato corretto da 7 a 2 da Oleh Strilka, portavoce del Ministero delle emergenze ucraino. Tutti gli alleati dell'Ucraina hanno condannato fermamente gli attacchi russi, dal presidente francese Emmanuel Macron al futuro cancelliere tedesco, Friedrich Merz.

Donald Trump lo ha definito un attacco «orribile» riferendo che i russi avevano parlato di un errore. Zelensky, in un post su Facebook, ha affermato che «dall'inizio di aprile, l'esercito russo ha utilizzato contro l'Ucraina quasi 2.800 bombe aeree, oltre 1.400 droni d'attacco e circa 60 missili di vario tipo, compresi missili balistici». Da molte parti in Europa le conclusioni tratte dai fatti di Sumy hanno portato a sostenere che Putin non voglia la pace.

La versione di Mosca è che i missili Iskander avrebbero colpito un sito in cui a Sumy era in corso una riunione dello Stato maggiore del comando del gruppo tattico operativo Seversk, le forze ucraine schierate in quel settore. Secondo quanto riferito nel comunicato russo, a seguito dell'attacco sono stati eliminati più di 60 militanti ucraini. Il Ministero della Difesa ha poi accusato gli ucraini di «continuare a usare la popolazione come scudo umano, posizionando installazioni militari od organizzando eventi con la partecipazione di militari nel centro di una città densamente popolata». Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che i militari russi attaccano solo obiettivi militari. Non è certo la prima volta che missili balistici Iskander russi vengono impiegati per colpire edifici in aree urbane utilizzati da comandi militari e gruppi di combattenti stranieri, ospitati in hotel o edifici pubblici, che affiancano le forze di Kiev. Il governo ucraino ha sempre negato; e, del resto, ogni giorno denuncia le vittime civili dei bombardamenti russi senza mai enunciare quelle subite tra i militari.

Si tratta di obiettivi difficili da colpire senza provocare danni collaterali poiché si trovano in aree popolate. Già altre volte gli ucraini hanno utilizzato l’escamotage di mettere forze militari in mezzo ai civili, per il quale vennero criticati duramente da Amnesty International in un rapporto che nel 2022 fece scalpore e sollevò aspre critiche a Kiev. Per questi attacchi i russi utilizzano i preziosi missili Iskander, impiegati da lanciatori mobili perché hanno un’ampia gittata (tra i 280 e i 450 chilometri) e un margine di errore massimo di 10/30 metri, comunque sufficienti a provocare ampi danni in ambiente urbano, se si tiene conto che ogni missile ha una testata esplosiva da 480 a 700 chili. Non si può escludere, come sostiene Trump, un errore nella designazione del bersaglio ma è difficile credere a un atto volontario russo di uccidere civili dal momento che sono state impiegate due armi dal costo di tre milioni di euro ognuna: se l’obiettivo di Mosca fosse stato uccidere una trentina di civili erano sufficienti granate d’artiglieria o bombe d’aereo molto più economiche.

La guerra in Ucraina provoca un elevato numero di vittime tra i militari mentre quelle civili sono relativamente poche rispetto ad altri conflitti e limitate, in Ucraina come in Russia, alle vittime di bombardamenti a distanza. Negli attacchi in ambiente urbano evitare di provocare vittime tra i civili è quasi impossibile (Gaza ne è l’esempio più grave e attuale). In attacchi come quello russo a Sumy, contro obiettivi in area urbana, i civili vengono colpiti solitamente perché si trovano in prossimità dei bersagli o quando le armi a lungo raggio russe vengono intercettate dai missili della difesa area ucraina ed entrambi i relitti cadono tra i palazzi, come è già accaduto in molte occasioni.

A tal proposito non si possono non citare i bombardamenti dell’esercito ucraino sulla città di Donetsk che hanno provocato molte vittime tra gli abitanti (ucraini filo-russi), senza mai sollevare lo sdegno dell’Occidente, e che sono quasi cessati solo quando l’offensiva russa ha allontanato la linea del fronte dal raggio d’azione dell’artiglieria di Kiev.

Nel caso di Sumy è evidente la strumentalizzazione delle vittime civili al fine di ostacolare i negoziati tra USA e Russia su come risolvere la guerra in Ucraina. A proposito del conflitto, ieri il Cremlino ha elogiato i colloqui della scorsa settimana tra il presidente Vladimir Putin e l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff. «Contatti di questo tipo sono estremamente utili e molto efficaci», ha affermato il portavoce Peskov.

L'Institute for the Study of War, centro studi americano di area neocon schierato apertamente con la causa ucraina, sostiene che «i funzionari russi sembrano strumentalizzare le vaghe condizioni del cessate il fuoco e sfruttare l'assenza di meccanismi di monitoraggio». In realtà Mosca non ha interesse ad accettare una tregua di 30 giorni che avvantaggerebbe solo le esauste truppe ucraine, a meno che Kiev non rinunci ad addestrare e arruolare militari in quel periodo e l’Occidente non sospenda gli aiuti militari. Condizioni che né Kiev né la UE hanno detto di voler accettare. Inoltre Putin pretende che non vi siano truppe di nazioni NATO in Ucraina, ma la Coalizione dei Volenterosi guidata da Francia e Regno Unito punta a schierare truppe in territorio ucraino. Per questo l’iniziativa di Macron e Starmer è prima di tutto contro Trump, con l’obiettivo evidente di sabotare ogni ipotesi di negoziato tra lui e Putin. Ne sono ormai consapevoli anche le nazioni europee – dalla Slovacchia all’Ungheria – meno disposte a rischiare una guerra contro i russi e compromettere le relazioni con Washington.

A sabotare in ogni modo l’iniziativa negoziale di Trump contribuisce anche Zelensky, che con gli USA ha in atto anche un altro braccio di ferro per la cessione a società americane delle risorse minerarie e delle infrastrutture ucraine. Il presidente ucraino è tornato ad attaccare JD Vance, con cui ebbe un memorabile battibecco alla Casa Bianca. «Mi sembra che il vicepresidente stia in qualche modo giustificando le azioni di Putin», ha detto Zelensky durante un'intervista alla Cbs, precisando di temere che la narrativa del presidente russo Vladimir Putin sia arrivata fino all'amministrazione Trump.

Peskov intanto ha accusato gli europei di voler prolungare il conflitto. «Purtroppo le capitali europee non sono inclini a cercare una via d'uscita per i colloqui di pace, ma piuttosto sono propense a provocare ulteriormente il proseguimento della guerra». Dichiarazione che trova giustificazione anche nelle parole del prossimo cancelliere tedesco Merz che ha annunciato la prossima fornitura di missili da crociera Taurus all’Ucraina. La posizione di Merz è in netto contrasto con quella del cancelliere uscente Olaf Scholz, che ha ripetutamente rifiutato di consegnare i missili Taurus all'Ucraina temendo un'ulteriore escalation con la Russia, anche perché tale decisione implicherebbe l’invio di tecnici militari tedeschi in Ucraina, in violazione della Costituzione tedesca. A Merz ha risposto da Mosca il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitri Medvedev: «Il candidato cancelliere Fritz Merz è ossessionato dal ricordo di suo padre, che ha prestato servizio nella Wehrmacht di Hitler. Ora Merz ha suggerito un attacco al Ponte di Crimea. Pensaci due volte, nazista», ha scritto su X.