Ucciso in Congo padre Feyen, liberato in Nigeria padre Eze
Lutto per l’omicidio di Padre Feyen in Congo, sollievo in Nigeria per la liberazione di padre Eze che era stato rapito a scopo di estorsione
La buona notizia pervenuta l’11 dicembre della liberazione in Nigeria di un sacerdote che era stato rapito è stata oscurata da quella, diffusa il 14 dicembre, dell’uccisione di un sacerdote salesiano nella Repubblica democratica del Congo. Padre Lèopold Feyen è stato ucciso il 12 dicembre verso le 17.00 nella sua stanza nella parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice, nel comune di Masina situato nel sud ovest del paese, nell’area della capitale Kinshasa. Secondo le prime testimonianze, padre Feyen sarebbe stato pugnalato più volte da un aggressore non ancora identificato. Data l’età e poiché aveva problemi di salute, padre Feyen non svolgeva più incarichi parrocchiali, ma restava a disposizione della comunità dei fedeli da cui era molto amato e che lo chiamavano famigliarmente “Koko Pol”. In particolare forniva assistenza ai giovani in difficoltà e lavorava negli orti urbani della scuola locale che forniscono frutta e ortaggi. Aveva 82 anni, era belga, era stato ordinato sacerdote nel 1967. Era in Congo dal 1961, anno in cui aveva fatto professione dei voti solenni. Tra le sue molte attività, aveva insegnato anche nella Città dei Giovani a Lumumbashi, una delle migliori scuole professionali del Katanga – sottolinea l’agenzia di stampa Fides – che offre corsi di falegnameria, atuomeccanica, costruzione, saldatura, meccanica e agricoltura e comprende anche un convitto che ospita 60 ragazzi. In Nigeria è stata accolta invece con gioia e sollievo la liberazione di padre Kingsley Eze, parroco della chiesa di San Michele di Umuekebi, nello stato meridionale di Imo, e del suo autista, Uchenna Newman. Erano stati rapiti il 30 novembre. Per la loro liberazione i sequestratori, che si erano messi in contatto con la moglie di Newman, avevano chiesto dapprima 50 milioni di naira, circa 58.850 euro, poi ridotti grazie a una serie di trattative a 10 milioni di naira. Sembra tuttavia che alla fine i malviventi si siano accontentati di mezzo milione di naira, pari a circa 582 euro. Anche l’auto su cui i due viaggiavano e che i sequestratori avevano portato via è stata ricuperata.