Turchia e Libano, il primo viaggio apostolico di Leone XIV
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Due mete e due temi chiave: ecumenismo e pace. All'attesissima visita papale per i 1700 anni del Concilio di Nicea seguirà la tappa libanese che porterà Prevost nel cuore della questione mediorientale.
- Il Paese dei cedri si prepara ad accogliere il Papa, di Elisa Gestri

Ieri è arrivata l'ufficialità: il primo viaggio apostolico di Leone XIV sarà in Turchia e in Libano. Si terrà dal 27 novembre al 2 dicembre. La prima tappa era nelle previsioni per via del 1700° anniversario del primo Concilio di Nicea. Andando in Turchia per l'occasione, Leone realizza un desiderio espresso dal suo predecessore. L'invito a Francesco era partito dal patriarca Bartolomeo ed è stato ora "ereditato" da Prevost. L'altra meta di questo primo viaggio apostolico è il Libano scelto per «annunciare di nuovo il messaggio di pace in Medio Oriente in un Paese che ha sofferto tanto». Un intento dichiarato ieri nell'ennesimo incontro con la stampa all'uscita di Villa Barberini, poco prima del viaggio di ritorno da Castel Gandolfo a Roma.
Il Libano si presta alla perfezione al tentativo di dare un messaggio di coinvolgimento nella questione mediorientale alla luce della sua posizione geografica, confinante a sud con Israele e ad est con quella che Francesco definiva l'«amata e martoriata Siria». Peraltro il Paese dei cedri ha vissuto direttamente le conseguenze dell'escalation nella zona successiva all'attacco terroristico del 7 ottobre 2023 ed è stato oggetto delle incursioni dell'Idf che cerca di dare la caccia ad Hezbollah. Ancora ieri le forze di difesa israeliane hanno annunciato l'uccisione di due miliziani del gruppo sciita nel corso di diversi raid condotti nell'area meridionale. Non c'è solo questo fronte a far soffrire la popolazione libanese che sconta ancora i danni materiali e morali delle esplosioni nella zona portuale di Beirut risalenti all'agosto del 2020.
La Turchia, invece, anche per il carattere ecumenico della storia del suo territorio è stata spesso tappa di viaggi apostolici. La prima visita ufficiale venne realizzata da Paolo VI nel 1967, emulato poi da Giovanni Paolo II nel 1979. In Turchia venne anche Benedetto XVI in uno storico viaggio del 2006 che, contro ogni pronostico scaturito dalle reazioni negative del governo di Ankara alla sua elezione per la contrarietà espressa da cardinale all'ingresso turco nell'Ue, si rivelò un successo. Francesco, invece, ha visitato il Paese dal 28 e il 30 novembre 2014.
La Turchia è anche un interlocutore privilegiato per il Vaticano nella denuncia comune sulla situazione umanitaria a Gaza. Non a caso, il Papa ha ricevuto ad inizio di luglio Emine Erdoğan, la moglie del presidente Recep Tayyip. Risulta che in quell'occasione l'americano Prevost abbia parlato della condizione della popolazione nella Striscia. La Erdogan aveva chiesto a Leone di far sentire il sostegno della comunità cristiana per il cessate il fuoco e per la consegna di aiuti umanitari a Gaza, oltre a chiedere una presa di posizione per la soluzione del «due popoli, due Stati». Prevost aveva ricordato che questa soluzione è da tempo la linea ufficiale della Santa Sede in relazione alla questione mediorientale. Ecumenismo e pace, dunque, saranno i due temi chiave di questo primo viaggio apostolico del nuovo pontificato.
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