Trovare libri di ideologia gender alle Paoline
Metti che un sabato pomeriggio, in cerca di un pensierino per un’amica, in una libreria delle Edizioni San Paolo di Verona, trovi, in mezzo alle encicliche, due libri di (ri)educazione all'ideologia di genere...
Metti che un sabato pomeriggio, in cerca di un pensierino per un’amica, si entri nel punto vendita di una nota casa editrice cattolica, in centro città. E metti anche il caso che, curiosando tra gli scaffali, tra le encicliche dei Papi e le poesie di Don Tonino Bello, si trovino anche libri come questi due: “Di pari passo. Percorso educativo contro la violenza di genere – di N. Muscialini” e “Dei che genere sei? Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico – di B. Gusmano e T. Mangarella”.
E’ successo eccome: due libri per l’educazione alla gender-ideology dei ragazzi della scuola primaria e media, in vendita presso la Libreria “Edizioni San Paolo” di Verona, proposti ai genitori, agli educatori e agli insegnanti palesemente contro l’insegnamento del Magistero della Chiesa. Quando ci si è recati alla cassa per comprarli – al solo pietoso scopo di toglierli immediatamente dalla vista di chiunque altro potesse “cascarci” – è venuto spontaneo chiedere alla religiosa addetta ai pagamenti cosa ci facessero titoli come quelli in una libreria cattolica. La risposta: “Non possiamo leggere tutti i libri che vendiamo. Ci fidiamo della casa editrice!” , ma poi anche la promessa di togliere dagli scaffali altre eventuali copie.
In realtà, di fronte a titoli come questi due, non serve di certo leggere l’intero volume, ma forse neanche sfogliarlo appena, per rendersi conto di quale progetto di indottrinamento facciano parte; sono l’ennesima conferma che la macchina (dis)educativa dell’intellighenzia gay è ben oliata e sforna a spron battuto prodotti, progetti e iniziative per irretire le giovani generazioni. Con lo scopo della non discriminazione, ecco discriminato il diritto dei genitori all’educazione dei propri bambini e adolescenti in tema di primi approcci ai sentimenti e alla sessualità. Con l’obiettivo di educare al rispetto, ecco non rispettata la verità della natura umana e il ruolo educativo primario della famiglia. E che ad aiutare la diffusione di tutto ciò sia – forse anche in buona fede – una libreria cattolica è ancor più abominevole.
Per comprendere l’impostazione partigiana di questi due volumetti basta guardarne la copertina e le note biografiche riportate sugli autori. Beatrice Gusmano – ad esempio - è una sociologa che si occupa di educazione al genere nei contesti scolastici e di “micropolitiche dell’intimità” (dicitura nuova e misteriosa sulla quale non vogliamo nemmeno indagare, per paura di cosa potrebbe saltaner fuori) ma si qualifica soprattutto grande attivista per il riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQI. Al lettore attento non sarà sfuggito che la vecchia sigla LGBT si è allungata e, infatti, il libricino spiega bene che – oltre alle oramai classiche categorie Lesbiche-Gay- Bisessuali-Transessuali – il movimento del genderismo si è arricchito, per così dire, di nuove sfumature, accogliendo anche gli Intersessuali (coloro che presentano caratteri biologici appartenenti sia al sesso femminile che a quello maschile) e i Queer (indicante tutte le sfaccettature dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale restanti).
Ma i libelli in questione – così agili, colorati e accattivanti, proprio a misura di ragazzo – riservano ben altre sorprese: specifico sul tema è il capitoletto de “Di pari passo” sui “Gusti sentimentali”, neanche si stesse parlando di palline del gelato. Si spiega fin troppo dettagliatamente che una cosa è il sesso biologico, cioè l’essere maschio o femmina, ben altra è il genere, vale a dire il sentirsi maschio o femmina, e una terza ancora è l’orientamento sessuale, cioè il desiderare un maschio o una femmina. Per chiarire tutto ci sono persino schede riassuntive sulla permeante differenza tra etero-omo-bisessuale e quiz, per testare la comprensione dei ragazzi a seguito della lettura di un articolo riportante le dichiarazioni di coming-out di Tiziano Ferro.
Se si passa, invece, a sfogliare “Di che genere sei?” ci si ritrova a ridere, per non piangere. Si tratta di schede pratiche in aiuto al docente per la trattazione di temi legati all’amore, all’attrazione fisica e alla sessualità per combattere gli stereotipi moderni sui differenti orientamenti sessuali. Gli autori non si fanno mancare niente. Da domande faziose come “Chi ci può dire chi si deve amare?” alle citazioni di personaggi famosi come Bach, Einstein e compagnia bella, delle quali due meritano di essere riportate per la spietata furbizia che rivelano nell’essere state selezionate: “Il giusto fondamento di un matrimonio è l’incomprensione reciproca – Oscar Wilde” giusto per banalizzare ancor più la scelta, ormai retrò, di sposarsi, e “Ciò che era vero ieri, oggi non lo è più – Piero Angela” per non correre il rischio di credere che ci siano degli assoluti imprescindibili, ad esempio, riguardo all’amore e alla famiglia. Ma si trovano anche un “Cruciverba LGBT”, per testare la conoscenza delle definizioni di termini come queer, transgender e outing e un gossip-quiz, per riflettere sull’identità sessuale dichiarata da grandi della musica e dello spettacolo come Mick Jagger o Scarlett Johansson.
Entrambi i libri sono, in definitiva, tenaci e metodici nell’intento di imporre come naturale e accettabile qualsiasi teoria sulla sessualità umana, scrupolosissimi nel non tralasciare nulla nella proposta di una ben precisa ideologia agli insegnanti e, per via indiretta, anche ai bambini e agli adolescenti, profetando come la questione del gender sia la chiave per la risoluzione di ogni problema sociale.
Siamo fiduciosi che molti genitori si rifiuterebbero di comprare libri simili; speriamo ci siano tante altre librerie cattoliche che si rifiutino, altresì, di pubblicizzarli.