«Troppa polizia per le Sentinelle». Dopo il danno la beffa
Di fronte all’evidenza che nel nostro Paese tutto viene tollerato, tranne il dissentire dall’ideologia Lgbt, appare davvero incredibile l’iniziativa di alcuni deputati Pd. Questi hanno protestato per l’inutile e dispendioso schieramento di polizia messo in atto domenica a Salò, a protezione delle Sentinelle in Piedi.
Di fronte all’evidenza dei fatti che ci mostrano come nel nostro Paese (quasi) tutto venga tollerato, tranne dissentire pubblicamente dall’agenda Lgbt, e che mostra come stia diventando sempre più rischioso esprimere il proprio pensiero in materia di famiglia, appare davvero incredibile la notizia che arriva da Salò, sul Lago di Garda. Il deputato Pd Luigi Lacquaniti ha infatti presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno che ha per oggetto la veglia delle Sentinelle in Piedi che si è svolta lo scorso 10 ottobre a Salò.
Il deputato descrive lo spiegamento di forze dell’ordine intervenute per proteggere i veglianti e dividerli dalla contromanifestazione delle “Caramelle in piedi” – secondo la sua ricostruzione sarebbero stati circa 35 tra carabinieri, polizia e vigili urbani oltre a mezzi vari – e afferma che «nelle precedenti manifestazioni non vi è mai stato il benché minimo problema di ordine pubblico». Così ecco la richiesta: «se il ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se non ritenga che lo schieramento di forze dell’ordine così consistente non sia stata una prudenza eccessiva, un inutile e cospicuo spreco economico per la comunità, un vano distogliere di preziose Forze dell’ordine da compiti più utili e significativi». L’interrogazione è sottoscritta dagli onorevoli Michela Marzano e Alessandro Zan. Davanti a dichiarazioni come queste che parlano di una «prudenza eccessiva» e di «inutile spreco economico» viene voglia di rispondere agli onorevoli con altre domande. Verrebbe voglia di domandare se loro sono al corrente dei gravissimi fatti accaduti in Italia dal 2013, da quando le “Sentinelle in Piedi” hanno cominciato a vegliare in modo pacifico e silenzioso per manifestare il proprio pensiero a difesa della famiglia.
Verrebbe da chiedere se sanno cosa è accaduto a Bergamo (clicca qui) il giorno dell’Immacolata del 2013, quando la veglia silenziosa dovette essere interrotta anzitempo per permettere ai veglianti di fuggire in fretta dalla piazza a causa della presenza di un gruppo di esponenti dei contri sociali, che la polizia in assetto antisommossa non riusciva più a contenere. Gli antagonisti hanno provato ad aggredire i veglianti e solo l’intervento della polizia ha evitato il pestaggio e permesso ai veglianti di sfollare. Verrebbe da chiedere se gli onorevoli hanno letto di ciò che è accaduto a Rovereto il 5 ottobre 2014, (clicca qui) quando contro le Sentinelle è stata organizzata un’aggressione di stampo squadrista: una ventina di anarchici ha atteso l’arrivo dei primi veglianti per aggredirli e lanciare uova mentre uno di loro, secondo le ricostruzioni, ha mostrato il calcio di una pistola. L’aggressione finisce con la distruzione e il furto del materiale per la veglia e due sentinelle al pronto soccorso: uno di essi è un sacerdote.
Ancora, verrebbe da chiedere se gli onorevoli sanno cosa è successo lo stesso giorno a Bologna, (clicca qui) dove le Sentinelle sono state oggetto di una vera e propria aggressione da parte di militanti di Rifondazione comunista e dei centri sociali che hanno cercato di sfondare il cordone della polizia per raggiungere i veglianti e hanno lanciato sulle Sentinelle fumogeni, razzetti, uova e bottiglie. Per non parlare degli insulti, delle bestemmie e degli sputi. Forse gli onorevoli non sanno nemmeno che non si tratta di casi isolati e che fatti analoghi sono avvenuti in altre città, come ad esempio a Torino (clicca qui). Bisognerebbe chiedere loro se sono al corrente del fatto che in molte città d’Italia nel migliore dei casi le veglie delle Sentinelle vengono disturbate da contromanifestazioni, spesso non autorizzate, che insultano pesantemente i veglianti con offese e bestemmie. L’ultimo caso, avvenuto a Pisa, (clicca qui) è solo di pochi giorni fa.
Accanto a queste domande ne sorgono però delle altre. Ad esempio, sarà solo un caso il fatto che questa mozione venga presentata proprio dagli onorevoli Michela Marzano e Luigi Lacquaniti? La Marzano, infatti, è autrice del libro Papà, mamma e gender e in un’intervista Ansa ha bollato come «angosciose» le posizioni di associazioni pro family come La Manif pour Tous – Italia sui temi legati al gender: «Gli attacchi vengono da chi ha una visione semplicista del mondo: siamo in un’epoca di estremismi». Lacquaniti è autore della prefazione allo stesso volume. La Marzano presenterà il suo libro proprio in un Istituto tecnico di Salò, dopo una strana vicenda in cui prima sembrava che l’incontro fosse stato annullato, salvo poi essere confermato per l’intervento diretto del preside Gian Luca Chiodini, con tanto di scuse per il disguido.
Alla luce di questa vicenda la coincidenza appare quantomeno curiosa, soprattutto se poi sulla pagina Facebook delle “Caramelle” la notizia dell’interrogazione viene salutata come un trionfo: «L'abbiamo sempre detto che quando diciamo di andare fino in fondo lo facciamo». In realtà, il consistente dispiegamento di forze dell’ordine nasce da un recente passato in cui, anche a Salò, le veglie silenziose non hanno potuto svolgersi nella tranquillità. «A maggio la veglia era stata disturbata da una manifestazione non autorizzata di persone che hanno fotografato e sbeffeggiato i veglianti per tutta l’ora, anche passando tra le nostre fila: in quell’occasione non ci siamo sentiti protetti», raccontano le Sentinelle di Desenzano e Salò che spiegano in questo modo la presenza di maggiori misure di sicurezza. «Lo spiegamento delle forze di polizia è necessario: vedendo cosa è avvenuto in altre città d’Italia non si può mai sapere chi si potrà presentare a contestare la veglia».