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Le Olimpiadi della tensione

Treni francesi sabotati, si segue la pista eco-incendiaria

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Insieme alla fiamma olimpica si accendono anche i binari: ben tre incendi dolosi, il cui modus operandi secondo la sicurezza rinvia all'estrema sinistra ecologista. Guarda caso a pochi giorni dal proclama del gruppo Just Stop Oil.

Attualità 27_07_2024
AP Photo/David J. Phillip

Parigi si è svegliata di nuovo in un incubo, proprio nel giorno in cui lo spettacolo della cerimonia di apertura delle Olimpiadi avrebbe dovuto essere l’unica cosa da raccontare per giorni e giorni. Da settimane, su queste colonne, praticamente da soli nel panorama dei media mainstream, vi abbiamo raccontato le minacce che incombono sulle Olimpiadi di Parigi. Dell’odio, targato non solo “terrorismo islamico”, ma, anche, ambientalista, ecologista, wokista che disprezza la Francia ed anche i Giochi: insieme, simboli di un Occidente che va cancellato. Ed eccoci qui.

All’alba di venerdì mattina, tre incendi vicino ai binari, sulle linee Atlantico, Nord ed Est, hanno gravemente perturbato il traffico ferroviario e causato disagi inenarrabili. 
L’attentato alla sicurezza e all’ordine pubblico che ha colpito il Paese ha visto ben tre incendi a Courtalain (LGV Atlantique), Croisilles (LGV Nord) e Pagny-Sur-Moselle (LGV Est), per ripercuotersi su tutte le linee, alta velocità e non, da Nord ad Est. Un attentato doloso è stato, poi, sventato sulla linea ad alta velocità del Sud-Est, nell’Yonne.

Anche i treni che collegano Parigi e Londra sono stati cancellati. E persino due di quelli “speciali” che trasportavano atleti sono stati sabotati. 
Un’indagine appena aperta ha collegato gli incendi con la scoperta dell’8 maggio scorso di una bomba sulla linea del TGV tra Aix-en-Provence e Marsiglia. Secondo la sottodirezione antiterrorismo (Sdat) della polizia giudiziaria, la bomba individuata in tempo, e che avrebbe dovuto colpire l’arrivo della fiamma olimpica nella città di Marsiglia, fa eco agli atti di sabotaggio subiti dalla SNCF (Société nationale des chemins de fer) nella notte tra giovedì e venerdì, con attacchi incendiari alle cabine di manovra delle linee TGV. 

Ad essere stati travolti dall’attentato, solo nella mattinata di venerdì, sono stati 800.000 passeggeri. «Tutto ci dice che si tratta effettivamente di incendi dolosi», ha insistito Patrice Vergriete, ministro dei trasporti del governo Attal.
Da parte sua, il direttore della SNCF, Jean-Pierre Farandou ha precisato che gli incendi, intorno alle 4 del mattino, hanno preso di mira «tubi dove passano molti cavi in simultanea nelle tre zone differenti».

Secondo fonti della sicurezza interna, la modalità incendiaria osservata rimanda alle tecniche dei militanti di estrema sinistraLe stesse fonti privilegiano la pista della «contestazione ecologista». Il modus operandi, con ordigni incendiari, lo confermerebbe senza lasciare spazi a dubbi o interpretazioni altre. I primi elementi dell’inchiesta mostrano anche una profonda conoscenza della rete ferroviaria, che fa presupporre «complicità interne alla Sncf».

La pista dell’ecologismo ultrà arriva, tra l’altro, a pochi giorni dal proclama del gruppo Just Stop Oil che aveva annunciato «l’inizio di una rivolta globale» contro i trasporti e l’inquinamento. Lo slogan era contenuto in un video diffuso nel Regno Unito dopo un tentato blitz (sfociato in 9 arresti) nell’aeroporto londinese di Heathrow, leader europeo del traffico aereo. L’annuncio era stato, quindi, seguito a stretto giro da una riuscita irruzione ell’aeroporto di Francoforte bloccato per qualche ora, ma anche da blitz in Usa e Canada contro il traffico stradale o aereo. Tutte le sigle  che hanno lavorato insieme a Just Stop Oil rivendicano la disobbedienza alle leggi come una necessità, per scuotere il mondo e denunciare governi e imprese di fronte “all’emergenza clima” e ai rischi per il pianeta.

La galassia ecologista con gli attivisti di estrema sinistra, che hanno impegnato gli “eco-guerrieri” in proteste varie, agita il sonno dei Parigi da mesi. Quando Darmanin, ministro dell’Interno, ha presentato il piano sulla sicurezza per Parigi 2024, aveva messo in guardia chiaramente il Paese: «la protesta ambientalista dell’estrema sinistra è la più significativa». 

Mesi fa, vi avevamo già raccontato come le varie sigle green avessero messo nel mirino le Olimpiadi, nate «da un barone francese razzista e misogino»: è l’accusa del gruppo Saccage 2024, che invita a «mostrare la nostra rabbia contro questo spettacolo che non nasconde nemmeno la sua origine reazionaria». Al primo giorno, possono già dirsi soddisfatti.  E non dimentichiamo che dal manifesto ufficiale delle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata cancellata la croce che svetta sulla cupola degli Invalides.

Il direttore dell’asse TGV Atlantique dice che le squadre di soccorso sono «colpite moralmente» da quanto accaduto. Ma lo è anche Parigi. Dall’alba ci sono migliaia e migliaia di persone accampate per strada che non sanno cosa fare o dove andare, con le autorità preoccupate di individuare modalità varie per tenerle in sicurezza.
Intanto, nel bel mezzo degli incendi, l’aeroporto di Basilea-Mulhouse era stato evacuato per allarme bomba. 

Il capo della polizia di Parigi, Laurent Nunez, ha annunciato a France Info di aver «rafforzato il sistema di sicurezza» nelle stazioni. Evidentemente non bastano neanche i 50.000 uomini delle forze dell’ordine chiamati da varie parti del mondo, e neanche una base militare che così non si vedeva dalla seconda guerra mondiale. Gli analisti del discretissimo Olympic Intelligence Center, presso il Ministero degli Interni, avevano immaginato non meno di settantadue scenari di minaccia alla sicurezza:  incendi alle cabine di manovra non erano previsti.

Parallelamente, in Belgio è scattata una vasta operazione che ha portato a 14 perquisizioni e all’arresto di sette persone. Secondo i media belgi, tra i fermati vi sono soggetti provenienti dall’Asia centrale che potrebbero far parte dell’Isis-K, lo Stato islamico del Khorasan. Secondo molti esperti, questa fazione terroristica, che punta al reclutamento dei giovani online, costituisce attualmente la minaccia principale alla sicurezza dei Giochi olimpici: da ottobre scorso ha pianificato almeno 27 attacchi, tutti sventati.

Ci troviamo probabilmente di fronte a un punto di svolta nella storia delle relazioni tra potere, tecnologia e informazione, le cui conseguenze plasmeranno il panorama geopolitico e sociale dei decenni a venire. Queste Olimpiadi sono il primo esperimento. 



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