Tornano a casa i tamil cattolici sfollati dal 1992
Dopo 25 anni trascorsi da sfollati sono tornati nella loro isola, Iranaitheevu, i tamil cattolici costretti a lasciarla durante la guerra civile. Non si erano mai arresi all’esilio
Si apprende dall’agenzia AsiaNews che, dopo 25 anni trascorsi da sfollati, il 23 aprile i tamil cattolici sono potuti tornare nell’isola di Iranaitheevu, nel nord dello Sri Lanka, che avevano dovuto lasciare nel 1992 a causa della guerra civile. Adesso sono in attesa dell’autorizzazione a riprendere possesso delle terre di cui erano proprietari e che dopo la loro partenza sono state occupate dalla Marina. Le famiglie, in origine circa 200, oggi sono diventate 400, 95 delle quali con una donna come capofamiglia. Prima di sbarcare, i tamil cattolici hanno celebrato una messa nella chiesa del Santo Rosario di Mulankaveli. Al termine della funzione – racconta l’agenzia stampa – si sono diretti in processione verso la laguna intonando lo slogan: “ridateci le nostre terre, non ci dite di andare via. Ciò che è nostro è nostro”. Quindi, a bordo di una quarantina di barche messe a disposizione da alcuni pescatori, hanno raggiunto la loro isola. Appena sbarcati, hanno raggiunto una piccola chiesa nella quale hanno a lungo pregato la Vergine Maria, ringraziandola piangendo della su intercessione. Poi si sono accampati nei dintorni dell’edificio in attesa delle autorità governative con i necessari permessi di re-insediamento. Non avevano mai abbandonato la speranza di tornare a casa, tentando anche di ottenere il sostegno internazionale. A tal fine il leader della comunità ha tra l’altro partecipato alla 37esima sessione del Consiglio per i diritti umani a Ginevra. Una volta reinsediati contano di riprendere le loro tradizionali attività – pesca e agricoltura – e chiedono tutela contro lo sfruttamento illegale delle risorse dell’isola.