Tensione tra i cristiani in Iraq
La cattedrale di Mar Giwargis, a Baghdad, è stata oggetto di un attentato e sette cristiani sono stati rapiti dalla Brigata di Babilonia a Qaraqosh
Il 14 marzo la Brigata di Babilonia, una pseudo milizia caldea filo islam sciita iraniano attiva in Iraq, ha rapito a Qaraqosh, la più grande città cristiana del paese, sette cristiani assiri/ siriaci membri dell’NPU (Unità di protezione della pianura di Ninive). I sette ostaggi sono stati portati in un luogo sconosciuto. Per chiederne la liberazione, appena la notizia del sequestro si è diffusa, e per protestare contro la Brigata di Babilonia sono subito scese per le strade centinaia di persone. Il rapimento è avvenuto quattro giorni dopo le proteste organizzate in città, davanti alla sede dell’arcidiocesi della Chiesa cattolica sira, per chiedere lo scioglimento del Movimento Babilonia e delle sue milizie che terrorizzano la popolazione cristiana locale. Il Movimento Babilonia, costituito in partito, inoltre occupa quattro dei cinque seggi riservati alla comunità cristiana in parlamento. Il leader della Brigata di Babilonia, Rayan Al-Kaldani, nel 2019 è stato accusato dagli Stati Uniti di gravi violazioni dei diritti umani. I componenti della Brigata sono anche accusati di rubare nei monasteri manoscritti cristiani, copie della Bibbia e manufatti antichi assiri per rivenderli. Fondato nel 2014, il movimento sembra contare oggi circa 100.000 combattenti, addestrati da esperti sciiti. Si riconoscono perché mostrano un crocifisso appeso al collo oppure tatuato su un braccio. Una settimana prima del sequestro, la sera del 7 marzo, gruppi estremisti hanno lanciato delle bombe Molotov contro le porte principali della cattedrale assira di Mar Giwargis, nel quartiere Dora della capitale Baghdad. Fortunatamente il fuoco, che ha danneggiato i portali, non si è esteso all’interno dell’edificio.