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decreto sicurezza

Tempi duri per i "gretini": i blocchi stradali diventano reato

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Nel decreto sicurezza ci sono posizioni coraggiose nei confronti della criminalità organizzata. E i blocchi stradali degli ambientalisti passano da illecito amministrativo a reato fino a due anni di carcere. 

Politica 18_11_2023

L’emergenza sicurezza nelle grandi città come Milano, spesso sottovalutata da sindaci e amministratori locali, viene affrontata dal governo con una serie di provvedimenti energici e risoluti. Ovviamente si tratta solo dell’inizio, perché questi decreti sicurezza ora dovranno passare attraverso le forche caudine del dibattito parlamentare, con annessi boicottaggi, atteggiamenti ostruzionistici e, quasi sicuramente, un po' di fuoco amico.

«Senza sicurezza non c'è libertà, non c'è protezione sociale, non c'è crescita economica», ha sottolineato il premier Giorgia Meloni, mentre le opposizioni rosicano perché per la prima volta dopo molti anni un esecutivo ha avuto il coraggio di assumere posizioni coraggiose nei confronti della criminalità organizzata. «L'unico istinto che hanno è quello securitario, quello di aumentare pene e spaventare il Paese», ha detto Francesco Boccia, capogruppo Pd in Senato. Come se il governo si divertisse nel terrorizzare l’opinione pubblica o nel creare un clima da Far West.

La verità è che la situazione sicurezza, anche per colpa delle eccessive restrizioni durante il Covid, è notevolmente peggiorata perché ci sono molti più poveri e molte più persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Quindi sono aumentati i furti, gli scippi, le rapine, gli atti delinquenziali perché c’è tanta gente disperata che non arriva alla fine del mese a causa dell’inflazione elevatissima e del crollo del potere d’acquisto degli stipendi.

Ma vediamo nei dettaglio le misure prese dall’esecutivo. In realtà il decreto sicurezza si compone di tre decreti riguardanti il riordino della polizia locale, la valorizzazione del comparto sicurezza, nuove tutele delle forze di polizia, l’inasprimento di alcune pene e l’introduzione di tre nuovi reati: rivolta in carcere, blocco stradale e detenzione di materiale con finalità di terrorismo.

Tra le nuove tutele per le forze dell’ordine si trova anche il diritto a portare con sé un’arma diversa da quella di ordinanza, quando non si è in servizio e senza licenza o controlli. Inoltre sono previste pene più severe per chi commette reati come violenza, minaccia, resistenza e lesioni nei confronti degli agenti e un aumento di pena anche per chi «imbratta o deturpa» beni mobili e immobili «adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche». Al contrario, viene estesa la possibilità di esclusione dalla pena per gli agenti che facciano «uso di armi, della forza o altro mezzo di coercizione fisica» o «strumenti informatici».

Ma nel decreto sicurezza si trovano anche nuovi reati tra cui quello di rivolta in carcere o nei centri per migranti, con pene severe per chi cavalca la rivolta all’esterno delle strutture. Tempi duri per gli ambientalisti, visto che il blocco stradale, tecnica di protesta non violenta spesso usata da loro, passa da illecito amministrativo a reato quando commesso da più persone, con una pena innalzata dai sei mesi ai due anni di carcere. Diventa reato anche la «detenzione di materiale con finalità di terrorismo», che punisce chi si procura, detiene o diffonde materiale finalizzato a preparare atti di terrorismo.

Previsto anche l’arresto «obbligatorio in flagranza» per chi truffa gli anziani, con pene aumentate da 2 a 6 anni, e sanzioni per chi impiega i minori per chiedere elemosina o li istiga a farlo. Viene inoltre cancellato l’obbligo per i giudici di sospendere l’esecuzione della pena per le donne incinte, o con minori a carico fino ai tre anni, e introdotto il divieto di accesso alle stazioni per chi è stato denunciato per reati commessi in questi luoghi. C’è dunque la speranza di vedere meno donne incinte che rubano portafogli e borse in metropolitana con la certezza di farla franca. Ora sarà il giudice a valutare caso per caso e a disporre in alcune situazioni la detenzione.

Meritorio altresì l’impegno del governo per contrastare le occupazioni abusive di immobili, piaga sempre più diffusa, come puntualmente documenta ogni settimana la trasmissione “Fuori dal Coro”, in onda il mercoledì sera su Rete 4 (Mediaset) e condotta da Mario Giordano.

Ulteriori inasprimenti delle pene riguardano le occupazioni abusive, con pene dai 2 ai 7 anni di carcere, e chi scrive sui muri, con pene fino a un anno di carcere e fino a 3 per condotta recidiva. Inoltre, il provvedimento estende da 3 a 10 anni il termine entro il quale poter revocare la cittadinanza concessa a persone straniere, in presenza di condanne definitive per alcuni reati.

Infine, vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per i rinnovi contrattuali del personale in divisa, introdotti nuovi meccanismi di promozione, impiego e miglioramento dei trattamenti economici e previdenziali delle forze dell’ordine e il riordino delle funzioni della polizia locale.

Come detto, queste misure potrebbero entrare in vigore in tempi relativamente brevi, vista l’ampia maggioranza parlamentare sulla quale può contare il centrodestra. Tuttavia, non sono da escludere imboscate in aula o manifestazioni di piazza fomentate dal buonismo di certa sinistra che sottovaluta la gravità del degrado di alcune città come Milano e che attraverso i giornali amici continua a buttarla in caciara per riversare sull’esecutivo le colpe di anni e anni di lassismo targato Pd nella gestione dei grandi centri urbani.