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BESTIARIO SINODALE

Talare e infanticidi, l'ignoranza regna sovrana

Padri sinodali dispensati dal portare la talare durante i lavori del Sinodo: annuncio salutato da un'ovazione. E il caso degli infanticidi praticati da alcuni popoli amazzonici di cui i vescovi pare sappiano nulla. Per loro gli indios sono come Adamo ed Eva prima del peccato originale.

Ecclesia 11_10_2019
I lavori del Sinodo

«Un avviso che vi farà piacere: è che nel pomeriggio possiamo venire in clergyman», annuncia gioioso il cardinale Baldisseri dal tavolo della presidenza del Sinodo, accanto al Papa. Segue ovazione. Come bambini in gita, esultanti all’annuncio della maestra che ha cancellato la visita pomeridiana al museo. Si può anche capire che sia più comodo il clergyman rispetto alla talare, ma ciò non mitiga la tristezza che questo video suscita (clicca qui). Vedere vescovi e cardinali ridicolizzare il segno distintivo della propria consacrazione totale a Dio, la veste che significa l’essere rivestiti di Cristo, non può non lasciare l’amaro in bocca. «Però non spedite a casa la filettata, perché occorre anche alla fine, il 27, alla conclusione. Mi raccomando, non rispeditela a casa, tenetela qua», ha concluso la “maestra” Baldisseri tra risate e versi di compiacimento. E questi sarebbero i pastori….

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Popoli amazzonici che praticano l’infanticidio? «Mai sentito dire», pigolava martedì 8 ottobre il cardinale peruviano Pedro Ricardo Barreto Jimeno. La domanda del giornalista Giuseppe Rusconi, in conferenza stampa, lo prende chiaramente alla sprovvista. Aveva infatti chiesto Rusconi: «Uno dei leitmotiv di questo Sinodo è la rappresentazione dei popoli indios come se abitassero il Paradiso terrestre prima del peccato originale. Di loro viene vantata la purezza originaria e ne viene esaltato il rapporto armonioso con la natura. Da loro noi dovremmo imparare a convivere con l’ambiente. Però, ancora oggi, una ventina di popoli amazzonici pratica l’infanticidio. E su un sito della Conferenza episcopale brasiliana appare un contributo in cui si giustifica tale pratica. Allora chiedo se per voi i diritti umani hanno una valenza universale oppure se valgono per gli uni e non per gli altri…».
Negando di aver mai saputo nulla del genere – eh sì che dice di essere stato evangelizzato dagli indios – Barreto invita a portare le prove di certe accuse. Detto fatto: non potendo replicare in conferenza stampa, sul suo blog Rossoporpora Rusconi elenca la sfilza di documenti che testimoniano di questa pratica tra alcune tribù amazzoniche, incluso un progetto di legge in Brasile che mira appunto a vietare la pratica dell’infanticidio nelle aree indigene (clicca qui).
Ma non finisce qui: un primo seguito lo si può leggere sul blog dello stesso Rusconi (c’è anche un intervento sul sito dei vescovi brasiliani a difesa dell’infanticidio). Il secondo riguarda il briefing di ieri: il vescovo amazzonico Wilmar Santin ha smentito che fra i popoli indigeni dell'Amazzonia si continuino a praticare gli infanticidi. Due questioni si pongono: i documenti portati da Rusconi sono recenti, non certo dei secoli passati. Quindi qualcuno mente. Ma anche fosse vero, dicendo che «non si continuano» a praticare infanticidi e questo «grazie all’impegno e all’accompagnamento della Chiesa», si dice che questa pratica era comune prima dell’arrivo dei missionari. Quindi, di quale società idilliaca stiamo parlando? A quale armonia facciamo riferimento? E allora, siamo proprio sicuri che la Chiesa si debba  scusare per aver evangelizzato l’Amazzonia, come qualcuno vorrebbe?