Lo sposo vecchio o giovane, san Giuseppe e l’iconografia
I vangeli apocrifi, rifiutati dalla Chiesa, hanno descritto un san Giuseppe vedovo e molto anziano al momento di sposare Maria, con una “messa in scena” ricca di dialoghi e segni come il bastone (poi fiorito). I pittori hanno attinto abbondantemente a questi testi. Tra i quadri che rompono la consuetudine dello sposo vecchio c’è il Matrimonio della Vergine di Rosso Fiorentino. E anche certi disegni devozionali moderni, più rispettosi della verità storica, ringiovaniscono san Giuseppe.
San Giuseppe vecchio, un errore favorito da Epifanio
Di fronte alle obiezioni degli eretici che negavano la verginità di Maria e interpretavano in senso stretto l’espressione “fratelli di Gesù”, Epifanio di Salamina scrisse il Panarion che narrava di un Giuseppe vecchio e vedovo, con sei figli avuti da un precedente matrimonio. La costruzione di Epifanio non stava in piedi, ma l’idea della vecchiaia rimase. E forse, paradossalmente, ha favorito la devozione a san Giuseppe patrono dei moribondi. Un patronato che oggi andrebbe riproposto.
Sogni e matrimonio, cosa ci insegna san Giuseppe
La lettera apostolica Patris Corde, frutto della collaborazione tra il cardinale Piacenza e papa Francesco, usa concetti fondati sulle Scritture ma con un vocabolario attualizzato. San Tommaso spiega perché san Giuseppe ricevesse la rivelazione divina attraverso i sogni e perché quello con Maria fu vero matrimonio. I due sposi castissimi andrebbero invocati insieme perché le unioni irregolari si aprano alla grazia di Dio, regolarizzandosi di fronte a Lui.