Non solo Lizzano. Quando per i cattolici il duello è impari
Fare a botte, mentire, minacciare, ecc., il cattolico non può: glielo vieta il Vangelo. Ma ora, poiché il principe di questo mondo conosce la potenza della preghiera, gli si vuole impedire pure di pregare. E i vescovi del “dialogo” non aiutano. Certo è che questo Ddl ha una posta che deve essere molto alta. Lo si capisce dai dettagli.
Taranto insegna, saranno i vescovi a consegnarci al Potere
Al caso di Lizzano, dove dei cattolici sono stati insultati e minacciati da Lgbt e sindaco per la preghiera in chiesa per chiedere a Dio di proteggere la famiglia naturale in Italia, si è aggiunto un nuovo capitolo: un comunicato del vescovo Santoro che bacchetta parroco e fedeli. Un altro tradimento cui siamo ormai abituati, che però addolora doppiamente, visto il passato di monsignor Santoro.
Lizzano, un anticipo del regime Lgbt voluto dal Ddl Zan
Chiesa di San Nicola, Lizzano (Taranto), 14 luglio: una semplice veglia di preghiera per chiedere a Dio di fermare l’iter del liberticida Ddl Zan sulla cosiddetta “omotransfobia”. Alcuni attivisti Lgbt tappezzano il sagrato di volantini con slogan arcobaleno offensivi della fede. Il parroco, spaventato, chiama i carabinieri. Ma interviene il sindaco che chiede invano alle forze dell’ordine, gridando, di prendere i nominativi di chi prega in chiesa. Una scena inquietante che mostra l’intolleranza della nuova “religione di Stato” Lgbt e prefigura quel che ci attende in caso di approvazione del Ddl Zan.