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INTERVISTA AL VESCOVO

Suetta: «Luxuria al Festival cristiano? Una provocazione»

«Una provocazione che ha generato confusione. Il patrocinio c’è stato in passato, ma ora le cose sono cambiate: quindi semplicemente non c’è più nessuna collaborazione». Il vescovo di Sanremo, Antonio Suetta, prende le distanze dagli organizzatori del Festival di musica cristiana di Sanremo e sulla partecipazione di Luxuria dice: «Una presenza che non mi fa piacere, sospetto che serva a portare avanti l'agenda Lgbt, ma la Diocesi non c'entra nulla». 
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Cultura 01_12_2022

La Diocesi di Sanremo non c’entra nulla con il Festival della canzone cristiana che ospiterà Vladimiro Guadagno in arte Luxuria il prossimo 9 febbraio. È dovuto intervenire direttamente il vescovo di Sanremo Antonio Suetta per prendere le distanze dalla kermesse musicale che la Diocesi aveva patrocinato invece l’anno scorso per la sua prima edizione in Riviera, ma non quest’anno. In realtà la diocesi svolge già una Rassegna di musica cristiana, chiamata Jubilmusic, che si è svolta proprio pochi giorni fa nella Città dei fiori.

Per chiarire quella che definisce una «confusione» e prendere le distanze da una «provocazione», Suetta ne parla anche alla Bussola in questa intervista.

Eccellenza, dove nasce la confusione?
Allora, facciamo chiarezza. La Diocesi dal ‘99 organizza Jubilmusic, Festival Internazionale di Christian Music e che è un’apprezzatissima iniziativa diocesana, che, partendo dalla vocazione di Sanremo come Città della Musica ha ricevuto il patrocino del Comune di Sanremo e del Teatro dell’Opera del Casinò. Purtroppo, però a causa della pandemia ci siamo fermati per due anni.

E il Festival di Musica cristiana invece che cos’è?
Si è inserita nel momento in cui Jubilmusic era fermo a causa della pandemia. È un’iniziativa svoltasi lo scorso anno a Sanremo e organizzata da un musicista, Fabrizio Venturi.

La Diocesi è coinvolta?
Lo scorso anno ci hanno presentato il programma, ci sembrava accettabile e abbiamo concesso il patrocinio.

E quest’anno?
Nel frattempo, abbiamo deciso di riprendere Jubilmusic, che si è appena conclusa a novembre. Quest’anno non abbiamo concesso nessun patrocinio.

Perché?
Diciamo che abbiamo visto che la manifestazione non era organizzata molto bene, ci sono state delle divisioni e contrapposizioni, che non ci riguardavano, ma che ci hanno indotto a non collaborare più.

Ma i rapporti con l’organizzazione di Venturi come sono?
Lui ha iniziato ad avere nei nostri confronti degli atteggiamenti, diciamo, particolari tentando di creare confusione e l’ultima che si è inventato è questa.

Intende la presenza di Luxuria?
Sì. Certo, non si tratta di una nostra attività, quindi può fare quello che vuole, solo che è bene chiare tutti gli aspetti per evitare ulteriori confusioni.

Che cosa pensa della presenza di Luxuria a un festival che si definisce cristiano?
È evidente che la cosa non mi fa piacere. Mi viene il sospetto che possano aver pensato di chiamare Luxuria come provocazione nei nostri confronti, ma non ne ho la certezza, temo però che sia un mezzuccio per attirare comunque attenzione. 

Che cosa glielo fa pensare?
La sala in cui si svolgerà è molto piccola, e poi Luxuria non mi pare sia un cantante, o sbaglio?

No, non sbaglia. 
Ecco, appunto, quindi il mio timore è che una presenza del genere fatta in un contesto in cui si richiama il cristianesimo, sia fatta per portare avanti un certo tipo di agenda in modo da suscitare l’attenzione dei media e dei social. In ogni caso è una provocazione che ha generato confusione. Il patrocinio c’è stato in passato, ma ora le cose sono cambiate: quindi semplicemente non c’è più nessuna collaborazione.