Stregoneria e trapianti: in Africa è strage di bimbi albini
Un altro bambino albino è stato rapito e ucciso nel nord del Tanzania. Il suo corpo mutilato di tutti gli arti è stato rinvenuto tre giorni dopo il sequestro. Ormai in Africa, è un strage di innocenti, albini e bambini vengono rapiti e consegnati agli stregoni per sacrifici rituali o ricavare organi da trapiantare.
Un altro bambino albino è stato rapito nel nord del Tanzania il 15 febbraio, proprio il giorno in cui un nostro articolo raccontava di Pendo Emmanuelle Nundi, la piccola albina di quattro anni sua connazionale scomparsa a dicembre senza lasciare traccia. Yohana Bahati, questo il nome del bambino, è stato rapito mentre era a casa con sua mamma. Alcune persone sono penetrate nell’abitazione, hanno aggredito e ferito la donna con un panga (un coltello simile a un machete) e l’hanno portato via. La polizia sta interrogando il padre che si trovava nelle vicinanze durante il sequestro. Due uomini sono stati arrestati, sospettati di coinvolgimento nella vicenda. Purtroppo il corpo di Yohana mutilato di tutti gli arti è stato rinvenuto tre giorni dopo il sequestro a pochi chilometri di distanza. Può darsi che manchino anche alcuni organi interni.
Yohana aveva soltanto un anno. Il suo secondo nome, Bahati, vuol dire “fortuna”, ma la sua sorte è stata terribile così come quella dei tanti altri albini acquistati da stregoni e sacrificati per realizzare talismani e compiere riti che i loro organi – così si crede – rendono particolarmente efficaci nel procurare ricchezza, fortuna e potere. Sono ingredienti talmente ricercati che, secondo la polizia tanzaniana, per un “kit” completo di parti del corpo di un albino gli stregoni sono disposti a pagare fino a 75.000 dollari: una cifra enorme in un paese classificato 159° nell’Indice di sviluppo umano 2015, con un prodotto interno lordo pro capite medio di 1.654 dollari. La morte del piccolo Yohana conferma la preoccupazione delle Nazioni Unite e del governo tanzaniano: in vista delle imminenti elezioni generali, parlamentari e presidenziali, dei candidati si rivolgeranno agli stregoni per assicurarsi la vittoria e crescerà il pericolo per gli albini.
Per questo il governo ha deciso di bandire le attività degli stregoni su tutto il territorio nazionale. Da alcuni anni le autorità tanzaniane tentano inoltre di convincere la popolazione a rispettare gli albini, tradizionalmente vittime di ostracismo e discriminazioni, affidando loro cariche politiche e promuovendo iniziative di sensibilizzazione. Mettere al bando almeno temporaneamente gli stregoni e riabilitare agli occhi della popolazione gli albini potrà dare qualche risultato. Ma non basta. Bisognerebbe combattere e debellare la superstizione, il ricorso alla stregoneria, e, al tempo stesso, promuovere una diversa concezione della persona umana che induca a rispettare e difendere la vita, dal suo concepimento alla morte, e ad attribuire valore a ogni uomo, senza discriminazioni di sesso, età, condizione sociale, caratteristiche fisiche, etnia, fede. Altrimenti, se pure gli albini saranno tutelati, altri bambini prenderanno il loro posto: come infatti succede dove gli albini sono molto più rari che in Tanzania e quindi difficili da reperire.
Nella vicina Uganda, un’indagine condotta dalla Bbc nel 2010 ha rivelato un crescente mercato di organi di bambini per riti propiziatori di fortuna, successo, salute e ricchezza. Uno stregone consultato da un giornalista, che fingeva di volersi avvalere dei suoi servizi, ha illustrato due metodi per ottenere buoni risultati: uccidere un bambino e usarne organi e arti, scelti in base al sesso e alle finalità del rito, oppure seppellirlo vivo nel luogo in cui si intende avviare una attività. Più a sud, in Mozambico, in alcuni periodi il numero di bambini scomparsi, dei quali si ritrovano poi i corpi smembrati, privati degli organi interni, è tale da indurre le famiglie a chiudere i figli in casa dopo il tramonto: ma restano sempre gli orfani e i bambini di strada di cui approfittare. Una delle città periodicamente più colpite è Nampula, nel nord, dove si sospetta che, all’impiego di organi in stregoneria, si aggiunga anche quello per i trapianti.
Non c’è stato africano in cui i bambini siano al sicuro, dalla Costa d’Avorio al Tanzania. Si potrebbe pensare che all’origine del fenomeno siano condizioni estreme di arretratezza, povertà e isolamento. Ma non è così. Secondo l’organo governativo che lotta in Uganda contro i sacrifici umani, l’aumento delle pratiche che comportano l’uccisione di bambini è correlato ai crescenti livelli di sviluppo e benessere che consentono a più persone di pagare le salate “parcelle” richieste dagli stregoni per i sacrifici umani. Nampula non è un villaggio sperduto nella boscaglia, bensì una delle città più importanti, dinamiche e moderne del paese, il principale polo economico del nord. D’altra parte, come si è visto, in Tanzania, e non solo, sono dei candidati a cariche politiche – futuri parlamentari, governatori, ministri… – a ricorrere agli stregoni, i più rinomati e costosi, e a richiedere il meglio visto che se lo possono permettere.