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CHIESA

Sri Lanka, liberata la suora di Madre Teresa

E' stata assolta sr. Mary Elisha, la Missionaria della Carità arrestata a novembre con la falsa accusa di coinvolgimento in traffico di bambini.

Attualità 15_12_2011
suor mary elisha (sin.)
Il 15 dicembre si è tenuta la seduta del tribunale che doveva considerare le accuse contro Sr. Mary Elisha, delle Missionarie della Carità (le Suore di Madre Teresa). Sr. Mary Elisha era stata arrestata prima della fine di novembre, e rilasciata su cauzione qualche giorno dopo, in attesa di giudizio. L'accusa era che l'istituto di cui è responsabile, Prem Nivasa, fosse coinvolto in traffico di bambini. L'istituto ospita ragazze madri che spesso abbandonano i loro bambini. Questi minori vengono presto dati in adozione a coppie del paese, e qualche volta anche all'estero, sempre ed esclusivamente tramite il tribunale minorile.

Il Dipartimento per le investigazioni criminali (CID) ha presentato un rapporto dal quale risulta che i fatti a cui si riferiscono le accuse mosse contro la religiosa semplicemente non sussistono.
La Chiesa si era stretta sin dall'inizio intorno a Sr. Mary Elisha e la sua comunità, attivandosi su tutti i fronti possibili per assicurare che fosse fatta giustizia. Preghiere erano state offerte dai cattolici di tutto il paese. Alcune religiose e sacerdoti avevano ottenuto in tempi brevi il rilascio su cauzione. I vescovi, guidati dal cardinale arcivescovo di Colombo che è anche il presidente della conferenza episcopale, avevano preso posizione pubblicamente. Il Cardinale aveva dichiarato in una conferenza stampa che avrebbe boicottato ogni funzione governativa finché questo sopruso non fosse stato rimosso. Lo stesso hanno fatto altri vescovi e personalità cattoliche del paese.

La mattina del 15 dicembre uno stuolo di religiose e sacerdoti erano presenti alla seduta del tribunale. L'avvocato principale, cattolico anche lui, ha fatto un lavoro eccellente, assistito da due sacerdoti anch'essi avvocati. Oltre all'assoluzione in formula piena, hanno chiesto ed ottenuto l'immediato rilascio dei passaporti delle religiose e dei documenti d'archivio di Prem Nivasa, che erano stati confiscati al momento dell'arresto.
Dopo la conclusione delle procedure legali i cattolici presenti hanno accompagnato Sr. Mary Elisha ad una chiesa cattolica vicina, dove si è tenuto un commovente e partecipato momento di preghiera di ringraziamento.

L'arresto era stato effettuato senza appropriate investigazioni preliminari, e gli ufficiali coinvolti si erano permessi di rilasciare dichiarazioni diffamatorie ai giornalisti, naturalmente amplificate ed arricchite dalla fantasia dei media. La difesa ha chiesto che gli ufficiali coinvolti vengano informati della necessità che un arresto venga sempre effettuato in modo responsabile.
Sr. Mary Elisha ha immediatamente detto che perdonava tutti coloro che avevano preso parte al suo arresto. E sappiamo che non scherzava.

Sono profondamente impressionato dal modo in cui la Chiesa si è unita per far fronte a questo sopruso. E non posso fare a meno di chiedermi se la stessa cosa sarebbe avvenuta in altri paesi, compreso quello in cui sono nato. Chissà.