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OCCHIO ALLA TV

Spezzoni d'epoca

La proposta non è nuova ma funziona sempre, soprattutto nel palinsesto estivo. La quotidiana striscia di immagini e spezzoni d'epoca ci richiama agli occhi e alla mente una televisione decisamente migliore di quella di oggi.

Occhio alla Tv 22_07_2011

La proposta non è nuova ma funziona sempre, soprattutto nel palinsesto estivo, più disimpegnato e leggero. La quotidiana striscia di “Da da da” (RaiUno, ore 20.30) fa da ponte tra il telegiornale e la prima serata della rete ammiraglia, proponendo una sequenza in ininterrotta di immagini e spezzoni della televisione che fu.

Il programma sostituisce in palinsesto “Super Varietà”, proposta analoga in cui però mancava una coerenza interna di argomento. I filmati televisivi e cinematografici, attinti a piene mani dagli archivi della Rai, in in “Da da da” seguono un filo conduttore monotematico ma sono fruibili anche in modalità spot dagli spettatori che si trovano a seguire soltanto una parte del programma.

Il nome è parte della sigla del programma, costituita da una canzone molto in voga nel 1982 dal titolo “Da da da – I Don’t Love You, You Don’t Love Me” del gruppo tedesco Trio. Il brano fu parte della “colonna sonora” che accompagnò l’avventura della Nazionale italiana di Calcio ai Mondiali di Spagna, conclusa con la conquista del titolo.

Il rimando diretto al ricordo di quel successo nello sport nazionale per eccellenza è una molla che attira gli spettatori verso questa trasmissione senza pretese e dal tono dimesso, che si lascia guardare sull’onda del ricordo.

“Da da da” ci richiama agli occhi e alla mente una televisione decisamente migliore di quella di oggi. Più si va indietro nel tempo e più si apprezza la professionalità dei protagonisti (da Mina a Mike Bongiorno, da Walter Chiari a Corrado), oltre alla qualità semplice ma efficace delle produzioni. Quanta acqua, nel frattempo, è passata sotto i ripetitori…