Sinistra e destra unite nelle scemenze sulla Chiesa
Il solito Augias sulla solita Repubblica rispolvera il rogo di Giordano Bruno. Più o meno fa la pur brava Fiamma Nirenstein sul Giornale. Che cosa li accomuna? Le solite fandonie sul Medioevo, le Crociate, il rogo di Giordano Bruno e degli eretici. Insomma, l’Isis brucia vivo un pilota e questi laici illuminati accusano la Chiesa.
Dice l’antica saggezza siciliana che lavare la testa all’asino è fatica sprecata. Infatti, l’asino appena lavato usa andare a rotolarsi nella polvere per grattarsi. Il proverbio mi è venuto in mente, quando un caro amico mi ha segnalato il solito Augias sulla solita Repubblica e mi ha pregato di rispondere, magari sul Giornale. Nella sua rubrica di posta Augias risponde a un suo degno lettore e titola: “Ritorno al Medioevo”.
Il lettore dichiara: «Ho in orrore queste religioni d’amore, quali che esse siano, che possono fare un tale scempio dell’individuo, spesso solo per le sue idee, talora persino grandiose». Ohibò, e a chi mai si riferisce? Al solito Giordano Bruno, ovvio. Di cui, statene certi (in base a quel che scrivono) né il lettore né chi gli risponde hanno capito granché. Non perché siano incolti, ma perché nessuno è mai riuscito a capire che cosa diavolo intendesse Giordano Bruno nelle sue fumisterie. La sua morte fu «fortemente voluta dal cardinale Bellarmino», dice Augias. Ecco basterebbe questo a far chiudere il giornale e rivolgersi al Grande Architetto dell’Universo perché si decida, una buona volta, a illuminare Augias e il suo lettore adorante. Insomma, l’Isis abbrucia un pilota musulmano e tutti i “laici” europei tirano fuori dal cassetto le solite minchiate ottocentesche contro la Chiesa e il Medioevo.
Rispondere? Invitarli a studiare e a leggersi libri recenti perché quelli di Voltaire hanno tre secoli? Seeeeh! Ricordate l’antico proverbio siciliano: con quelli è inutile perdere tempo, come disse Gesù ai discepoli riferendosi ai farisei. Il mio caro amico, che mi chiedeva di replicare magari sul Giornale? Bah. Stesso giorno, paginata sul Giornale. Titolone: “Nuovo Medioevo”. E te pareva. Firma, Fiamma Nirenstein, per altri versi lodevole in quanto unica nella difesa di Israele contro i politicamente corretti occidentali. Cito: «Papa Innocenzo promulgò nel 1252 la bolla “ad estirpanda” (in verità c’era la ‘x’ ed il maiuscolo, ndr) che da quel momento consentiva le torture più mostruose per costringere a improbabili confessioni, delazioni, conversioni». Cascano le braccia. Ma che volete che vi dica? Dovrei far notare ad Augias che all’esecuzione di Bruno c’erano solo i fiorai di Campo de’ Fiori e non tutti i pellegrini della Cristianità come sostiene lui? Che non si trattava di un monito contro i «protestanti» perché tutti i protestanti, tutti, avevano cacciato il mago (non filosofo) e l’avrebbero bruciato senza aspettare otto anni (di suppliche all’ex domenicano) come fece la Chiesa? Che, già l’anno dopo l’inaugurazione crispina del monumento al Bruno, a commemorarlo non c’erano nemmeno i massoni? No, sarebbe fatica sprecata. Avete provato ad allontanare le mosche dal concime? Si spostano e subito ritornano, incessantemente.
Fa dunque bene papa Francesco a cambiare sistema. Inutile precisare, rettificare, far presente. Io stesso, dopo trent’anni e quaranta libri, mi sono stufato di ripetere sempre le stesse cose. E alle stesse persone. Che non leggono nemmeno i libri di Cardini. O, se li hanno letti, non gliene frega niente. Medioevo, Inquisizione, Giordano Bruno e Galileo devono restare gli scheletri nell’armadio da rinfacciare continuamente alla Chiesa a ogni occasione, anche se si tratta del califfato jihadista. Perciò, ormai faccio come papa Francesco: sì, avete ragione voi, noi cattolici siamo stati, nel buio Medioevo, dei farabutti, scusate tanto; ma adesso vi vogliamo bene e ci piacerebbe abbracciarvi, non respingeteci perché siamo diventati buoni e misericordiosi come il nostro Dio.