Semplici amministratori
La sua vita non dipende da ciò che egli possiede (Lc 13, 15)
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». (Lc 12,13-21)
I ricchi, per Gesù, non sono tanto coloro che possiedono molti beni ma soprattutto coloro che sono disposti a condividere sia quelli materiali, sia quelli spirituali; i cattivi ricchi invece sono coloro che credono che la prosperità sia esclusivamente riservata a loro, rifiutandone la condivisione con gli altri. Ma questa pretesa è solo un’illusione destinata a rivelarsi tale al momento della morte. È inutile basare la nostra sicurezza sulle ricchezze. Ed è quindi salutare, per la nostra anima, combattere ogni tentazione di cupidigia e di invidia per i beni materiali: noi siamo amministratori e non proprietari dei beni donatici da Dio. Chiediamo a Gesù di aiutarci a dare il giusto valore ai beni materiali che abbiamo.