Sede vacante, le tappe dalla morte del papa al conclave
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Prassi secolare e modifiche recenti regoleranno un periodo spiritualmente intenso per la Chiesa, scandito dalla preghiera di suffragio per il pontefice defunto e dall'elezione del successore. Che potrebbe arrivare all'inizio di maggio.

E ora che succede? Domanda spontanea in queste ore e del tutto comprensibile visto che il precedente più immediato con la sede vacante aperta dalla morte di papa Francesco risale a vent’anni fa, a seguito della morte di San Giovanni Paolo II. Nel mezzo abbiamo avuto: nel 2013 una sede vacante senza funerale (essendo il rinunciante Benedetto XVI ancora vivo) e quindi, alla fine del 2022 la morte di un papa senza sede vacante, essendo ormai emerito e pertanto anche senza vere e proprie esequie papali.
Inizia un periodo scandito dalla preghiera per il papa defunto e poi dall’elezione del nuovo papa. Un periodo spiritualmente intenso per la vita della Chiesa, che è attualmente regolato dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis (UDG, 1998) di San Giovanni Paolo II, con alcune modifiche introdotte dal motuproprio Normas Nonnullas (2013) di Benedetto XVI. Cui si aggiungono le modifiche all'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis disposte da Francesco il 29 aprile 2024, mentre si può ormai considerare definitivamente saltata la ventilata ipotesi di riforma del conclave trapelata nell’autunno 2023.
Da qui all’elezione del nuovo papa il governo ordinario della Chiesa è nelle mani del sacro collegio, ma «solamente per il disbrigo degli affari ordinari o di quelli indilazionabili» (UDG 2). Alla morte del pontefice decadono automaticamente tutti i capi-dicastero e il segretario di Stato, con l’eccezione del camerlengo (Kevin J. Farrell) e del penitenziere maggiore (Angelo De Donatis), che restano in carica così come i vicari generali per la diocesi di Roma (Baldassarre Reina) e per la Città del Vaticano (Mauro Gambetti). Va da sé che i cardinali non possono esercitare atti propri del sommo pontefice. È infatti sospesa e presumibilmente rinviata al prossimo pontificato la canonizzazione di Carlo Acutis, programmata per il 27 aprile. Non è necessario che il papa presieda il rito, potrebbe delegare un cardinale, ma è lapalissiano che per farlo il delegante debba essere ancora in vita. Un caso simile accadde vent’anni fa con la beatificazione di Leone Dehon, già fissata per il 24 aprile 2005, poi sospesa per la morte del pontefice e (in quel caso) mai più celebrata.
Spetta al camerlengo, che in questa fase assume un ruolo chiave, «accertare ufficialmente la morte del pontefice» e «apporre i sigilli allo studio e alla camera» (UDG 17) del defunto. A dare la notizia del decesso del pontefice, avvenuto alle 7:35 del 21 aprile, è stato infatti il card. Farrell. Sarà lui questa sera alle 20 a presiedere «il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara» nella cappella della Domus Sanctae Marthae con il decano del sacro collegio (Giovanni Battista Re), i familiari del pontefice defunto, il direttore e il vicedirettore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Altro ruolo chiave in sede vacante è quello del decano, che «ha il compito di darne notizia a tutti i cardinali, convocando costoro per le Congregazioni del Collegio. Parimenti, egli comunicherà la morte del Pontefice al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede ed ai Capi supremi delle rispettive Nazioni» (UDG 19), oltre a guidare le congregazioni generali che precedono il conclave. Tuttavia il ruolo del cardinale decano Re, 91enne, si fermerà sulla soglia della Cappella Sistina, da cui sarà escluso anche il sottodecano Leonardo Sandri (81enne).
La prima esposizione della salma del papa defunto avviene nella cappella di Santa Marta (in passato nella cappella dell’appartamento papale) e, secondo le modifiche al rituale volute da Francesco, direttamente nella bara (bara unica, e non più le tradizionali tre casse di cipresso, piombo e rovere, usate anche per l’emerito Benedetto XVI). Quindi l’esposizione in basilica per l'omaggio dei fedeli. Rispetto ai riti funebri per San Giovanni Paolo II non c’è l’esposizione intermedia nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. I riti funebri per il papa durano in tutto nove giorni consecutivi (i cosiddetti novendiali), durante i quali «i cardinali celebreranno le esequie in suffragio della sua anima»: nell’arco di questi nove giorni si svolge anche la Messa esequiale vera e propria, celebrata dal cardinale decano, seguita poi dalla sepoltura.
Francesco sarà sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore, secondo le sue volontà, e le modifiche da lui introdotte per i funerali papali regolano anche il caso di un pontefice sepolto fuori dal Vaticano. Caso non inedito, peraltro, anche se da oltre un secolo, da San Pio X in poi, tutti i suoi predecessori riposano in basilica. L’ultimo papa sepolto altrove è Leone XIII, morto nel 1903 e tumulato in Laterano. Nella basilica liberiana invece le spoglie mortali di Francesco riposeranno vicino a quelle di sette predecessori, il più noto dei quali è San Pio V.
Sepolto il papa e conclusa la fase del lutto e dei riti di suffragio si apre la “fase due” della sede vacante, ovvero le procedure per l’elezione del nuovo papa. La “clausura” nella Cappella Sistina sarà preceduta dalle congregazioni generali, aperte anche ai cardinali non elettori. Lì si confronteranno i porporati sulle sfide che attendono la Chiesa, sui bilanci del pontificato concluso e quindi sull’identikit dell’uomo cui ritengono di affidare le chiavi di Pietro. L'ingresso nella Cappella Sistina è preceduto dalla Missa pro eligendo Romano Pontifice. In assenza dei cardinali Re e Sandri, esclusi per raggiunti limiti di età, sarà verosimilmente il cardinale Parolin, in qualità di più anziano per nomina tra i cardinali dell’ordine dei vescovi, a svolgere i compiti del decano, compreso quello di chiedere all’eletto se accetta l’elezione e con quale nome vorrà essere chiamato.
Di norma il conclave inizia tra i quindici e i venti giorni dall’inizio della sede vacante (UDG 37), per consentire ai cardinali aventi diritto di raggiungere Roma in tempo per l’elezione. Benedetto XVI concesse però ai cardinali «di anticipare l’inizio del conclave se consta della presenza di tutti i cardinali elettori» (il che, nel suo caso, fu agevolato dalla comunicazione anticipata della rinuncia). Realisticamente il conclave del 2025 dovrebbe iniziare non oltre lunedì 5 maggio e pertanto (stando almeno alla durata media degli ultimi conclavi) il 6 o il 7 potrebbe già affacciarsi un nuovo papa dalla loggia centrale della basilica vaticana.
LE ULTIME ORE DEL PAPA TRA BAGNI DI FOLLA E INCONTRI. CARDINALI CONVOCATI GIÀ DOMANI
Francesco è morto nel lunedì dell'Angelo. L'ultima apparizione pubblica l'ha regalata nella domenica di Pasqua. La convalescenza difficile tra visite, incontri e bagni di folla per la Pasqua. Il cardinale decano Giovanni Battista Re ha già convocato i cardinali per la prima congregazione che avrà luogo domani mattina nell'Aula del Sinodo.
- Sede vacante, le tappe dalla morte del papa al conclave, di Stefano Chiappalone
*È MORTO PAPA FRANCESCO*
L'annuncio del cardinal Farrell: il decesso è avvenuto alle 7.35 di questa mattina.