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Diritti & rovesci

Se per la Danimarca dire "donna incinta" discrimina i trans

La Danimarca invia i propri commenti al Comitato per i Diritti dell’Uomo dell’ONU che sta rivedendo il Patto sui Diritti Civili e Politici del 1966: via l'espressione "donna incinta" perchè discriminante verso le transessuali.

Gender Watch 18_10_2017

Il Ministro degli esteri della Danimarca ha inviato i propri commenti alle Osservazioni generali che il Comitato per i Diritti dell’Uomo dell’ONU sta redigendo relativamente al Patto sui Diritti Civili e Politici del 1966. In queste Osservazioni il Comitato reinterpreta l’art. 6 riguardante il diritto alla vita e tra le altre cose afferma al paragrafo 9 che occorre tutelare “il diritto alla vita della donna incinta”. Il Ministro danese critica questa scelta: “si nota che nell'utilizzo dell’espressione ‘donna incinta’ il Comitato può inavvertitamente limitare l'applicazione di questo paragrafo escludendo le persone transgender che hanno partorito”. Il Ministro si riferisce a quelle donne divenute per legge “maschi” ma che hanno conservato gli organi riproduttivi femminili.

Il commento danese è prova evidente che anche il termine “donna” non è un lemma che rimanda ad un dato naturale, ma un costrutto sociale che anche il diritto internazionale deve riconoscere.

http://www.ohchr.org/EN/HRBodies/CCPR/Pages/GC36-Article6Righttolife.aspx