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Scozia e Galles, dai trasporti ai libri: Stasi Lgbt in azione

In Scozia abbonamento gratuito sui mezzi pubblici a ragazzi di 16-21 anni dietro compilazione di un questionario Lgbt. In Galles una disabile che difende le donne dal transessualismo viene arrestata per 12 ore, si vede confiscare un libro e rischia un processo.

Attualità 02_02_2022

Dai quiz transgender per gli abbonamenti gratuiti per ragazzi all’arresto di una donna disabile perché difende la sua femminilità e quella dei bimbi: nel Regno Unito, dalla Scozia al Galles, non c’è più alcun limite. Negli ultimi giorni norme e abusi sempre più invasivi dei diritti dei genitori e della privacy dei singoli hanno toccato l’apice.

Iniziamo dalla Scozia. Il Governo si dimostra sempre più incurante del fatto che dal 2017 l’educazione scolastica Lgbt abbia prodotto un aumento impressionante di atti di autolesionismo tra ragazzi e giovani scozzesi transessuali. Ebbene, la scorsa settimana la decisione del Governo e della società di trasporti pubblici (Transport Scotland) di pretendere la compilazione di un questionario, su orientamento sessuale e identità di genere, da tutti i ragazzi che abbiano compiuto 16 anni e sino a 21 anni, per poter ottenere l’abbonamento gratuito sui mezzi di trasporto, aveva suscitato proteste veementi dei genitori e della Chiesa cattolica. La domanda sulla sessualità recita: “Quale delle seguenti opzioni descrive meglio il tuo orientamento sessuale?”. Le risposte includono: “Etero/eterosessuale, gay o lesbica, bisessuale, altro (si prega di specificare), o preferisco non dirlo”. Per quanto riguarda il genere, ai destinatari viene chiesto: “Di che genere sei?”. Le possibili risposte sono: maschio, femmina, trans, non-binario, altro, o “preferisco non dirlo”.

Interrogare sulla sessualità, tramite un questionario, gli adolescenti scozzesi che cercano di fare domanda per un pass gratuito per l’autobus, attirandoli anche con l’offerta di poter vincere fino a 250 sterline in buoni shopping, è apparso a molti un’inutile violenza e violazione della privacy. Perché mai il Governo è interessato a dettagli così intimi degli adolescenti, anche quando si tratta di un semplice biglietto gratuito dell’autobus?  È tutto molto sinistro. Per certo, è un ulteriore passo verso la violazione dell’intimo pudore dei ragazzi scozzesi che già lo scorso dicembre avevano subito un vero e proprio interrogatorio nelle aule scolastiche, dopo che il Governo aveva deciso di chiedere agli over 14 di compilare il “Censimento della salute e del benessere”, cioè un’indagine sulla loro vita sessuale, compresa una domanda sul sesso anale.

Altra ciliegina, che dimostra il clima infuocato che si respira in Scozia e la crescente protesta verso il Governo Lgbt, è la decisione della Corte di Edimburgo di discutere, oggi 2 febbraio, la denuncia contro il Governo da parte di Fair Play For Women, un’associazione che difende la femminilità, affinché si cambi la guida che accompagna la “domanda sul sesso” nel censimento scozzese. La guida al censimento attuale prevede che le persone possano autocertificare il proprio genere (percepito) e “se siete transgender la risposta che date può essere diversa da quella che è sul vostro certificato di nascita. Non hai bisogno di un certificato di riconoscimento di genere (GRC)”.

Il precipizio nel quale la signora e primo ministro Nicola Sturgeon, al Governo dal 2014, ha trascinato il Paese è l’esemplare modello di applicazione dei privilegi illiberali promossi dalle lobby Lgbt mondiali, su cui la Nuova Bussola ha più volte scritto.

Non va meglio in Galles. Sino a non molto tempo fa ai genitori, alle associazioni, alle chiese era permesso protestare e continuare a credere nella realtà biologica, naturale e nella creazione biblica. Ma ormai questo diritto viene violato. La polizia del Galles ha arrestato, lo scorso 27 gennaio, un’attivista per i diritti delle donne per aver affisso adesivi e manifesti in difesa di donne e bambini contro la trans-ideologia e ha confiscato un libro accademico che teneva in casa. Jennifer Swayne, 53 anni, è stata trattenuta per più di 12 ore in cella prima di esser rilasciata e ora attende la decisione della polizia e un eventuale processo. Il libro incriminato, “Transgender children and young people born in your own body”, è una raccolta di saggi di autori di tutto rispetto che sostengono che la medicina, la politica sociale e la legge costruiscono idee sul “bambino transgender” e sostengono che è la politica, non la scienza, a spiegare l’aumento esponenziale del numero di bambini diagnosticati come transgender.

L’attivista femminista, o meglio della femminilità naturale, Jennifer Swayne, che è pure disabile, ha definito il suo arresto della scorsa settimana, per aver affisso dei manifesti in giro per Newport, “assolutamente ridicolo” e “grave” la decisione della polizia di razziare la sua abitazione per sequestrare un libro di saggi sulla “teoria e la pratica dei bambini transgender”, “centinaia di adesivi” e “appunti vari”. La Swayne è andata anche oltre, definendo i metodi e le decisioni della polizia simili a quelle adottate dalla Stasi (polizia politica comunista) nella Germania orientale sino alla caduta del Muro di Berlino. I manifesti sequestrati recitavano semplicemente slogan come “Nessun bambino nasce nel corpo sbagliato, gli esseri umani non cambiano mai sesso”, oppure, “Rispetta gli spazi delle donne” e anche, “Nessun uomo nelle prigioni femminili”.