"Schiacciati" anche noi dal peso della sua Misericordia
C’è una frase di Dostoevskij che dice quanto è grande la misericordia di Dio, quella che Gesù ha avuto per la peccatrice del Vangelo.Dice: «Volete punirlo in modo terribile, spaventoso … ma a patto di salvare e di far rinascere la sua anima per sempre Se è così, schiacciatelo con la vostra misericordia».
Siamo troppo poco peccatori per poter gustare veramente la misericordia. O almeno, non siamo abbastanza consapevoli del nostro male e del nostro bisogno, così da commuoverci per l’abbraccio che riceviamo. Occorre essere, almeno per un frammento di cuore, come la donna della quale racconta il Vangelo di questa domenica, che entra con decisione nel convito della casa di Simone il fariseo e si ferma ai piedi di Gesù, bagnandoli di lacrime e profumo.
Su di lei – così consapevolmente peccatrice e bisognosa - Gesù riversa un fiume di grazia. Il fariseo è un legno dalla superficie laccata, troppo levigato per trovarvi delle crepe. Gesù, somma giustizia, scova i pensieri di Simone, nemmeno esplicitati a parole e il suo giudizio teso a disegnare il profilo peccaminoso della donna. Gesù non abbandona Simone al suo errore, ma lo sospinge a riconoscere pure lui la Misericordia che salva ogni donna e ogni uomo.
Questo Vangelo comunica la grazia che accade a chi siede in confessionale dalla parte del confessore, ma anche dalla parte del penitente, quando è dato di sperimentare la gioia del perdono donato e ricevuto. Papa Francesco commenta così questo brano evangelico: «C’è l’amore della donna peccatrice che si umilia davanti al Signore; ma prima ancora c’è l’amore misericordioso di Gesù per lei, che la spinge ad avvicinarsi… Ogni gesto di questa donna parla di amore ed esprime il suo desiderio di avere una certezza incrollabile nella sua vita: quella di essere stata perdonata… E Gesù le dà questa certezza! L’amore e il perdono sono simultanei: Dio le perdona molto, le perdona tutto, perché “ha molto amato”».
La peccatrice cerca Gesù, va fino da Lui e si pone ai Suoi piedi e li bagna di lacrime, incurante che tutti la guardino e la giudichino. Chi di noi è disposto a spendere qualcosa di suo per Gesù? Chi di noi è disposto a perdere qualcosa in denaro o in tempo per Cristo? Abbiamo mai conosciuto qualcuno come la donna peccatrice? Chi ama davvero? In un mondo confuso come il nostro, dire che l'amore è ciò che vale è rischioso. Cristo continua a correre questo rischio, continua a porre l'amore al centro, l'Amore con la A maiuscola, l'Amore vero. Solo il coraggio di riconoscersi peccatori apre all'Amore vero, apre alla carezza di Gesù che dice: «I tuoi peccati ti sono perdonati».
Possiamo ancora fare questa esperienza come i peccatori pentiti, come i grandi santi, come sant’Antonio da Padova che amava Gesù fino a trovarselo tra le braccia nella figura di un bambino. Su chi – fragile e peccatore - lo “attende giorno e notte” il Signore Gesù riversa la sua misericordia. Agli esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione, Carron riporta una citazione di Dostoevskij: «Volete punirlo in modo terribile, spaventoso, col castigo più tremendo che si possa immaginare, ma a patto di salvare e di far rinascere la sua anima per sempre? Se è così, schiacciatelo con la vostra misericordia! Vedrete, sentirete come si scuoterà e si spaventerà la sua anima: è per me il peso di tanta bontà, è per me tanto amore, ne sono io degno?»