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LETTERA

Scandalo Paglia, “l'assassino” torna sul luogo del delitto

Il vescovo torna nella diocesi di Terni, che ha mandato in bancarotta, per presentare il suo libro sull'eutanasia. Una lettrice scrive indignata: Che Chiesa è mai questa che premia con onori e riconoscimenti chi si è palesemente comportato in modo non corretto e contrario al Magistero?

Ecclesia 31_05_2017
Monsignor Paglia

Caro Direttore, 

porto alla sua attenzione un evento che ci sarà nella nostra città, Terni,  il giorno 31 maggio p.v., quando monsignor Vincenzo Paglia (vescovo di Terni, Narni e Amelia dall’aprile 2000 al febbraio 2013, ndr) presenterà presso il Museo Diocesano il suo nuovo libro "Sorella morte".

Bisogna dire che la sfacciataggine di monsignor Paglia non ha limiti. Non gli è stato sufficiente portare la nostra città sulle prime pagine dei giornali per il clamoroso crac della Curia a seguito di spregiudicate manovre economiche. Non gli è bastato che la nostra città diventasse "famosa" per ospitare nella Cattedrale un osceno e sgradevole dipinto da lui commissionato e personalmente condiviso. Non gli è bastato nemmeno aver lasciato la nostra città già laica di suo, in un totale vuoto spirituale, dal quale solo un intervento divino potrà risollevarci. 

Ora viene pure a presentare un libro a mio avviso "inutile". La Chiesa infatti, cosa ha da dire sull'eutanasia se non che è sbagliata? Che non si deve perseguire, che non si deve fare? Abbiamo già fulgide persone come Madre Teresa che accompagnava i moribondi verso il passaggio dalla vita alla morte; abbiamo l'esempio di San Giovanni Paolo II, di una vita e una morte completamente vissute in santità e nel rispetto della volontà di Dio; abbiamo l'esempio delle morti serene di San Giovanni XXIII e del Beato Paolo VI, e di tante persone a noi vicine, senza dover guardare tanto lontano. 

Dunque, cosa mai avrà da aggiungere a tutto ciò un personaggio così discusso come monsignor Paglia? Il bello è che verrà accolto con gli onori di casa dall'attuale vescovo, monsignor Giuseppe Piemontese. Che Chiesa è mai questa che premia con onori e riconoscimenti chi non si comporta secondo i minimi criteri di correttezza, onestà oltreché secondo l'irrinunciabile insegnamento evangelico, nostro fondamento?

Cordiali saluti

L. S.

 

Gentile L.S.,

la ringrazio della segnalazione di questo ennesimo scandalo che riguarda i rapporti tra la Diocesi di Terni e  monsignor Vincenzo Paglia, di cui ci siamo già occupati in passato (ad esempio qui e qui). In effetti, quello che riguarda monsignor Paglia è un vero e proprio mistero. Di vescovi coinvolti in dissesti finanziari delle diocesi ce ne sono stati, anche in Italia, ma sono stati tutti rimossi, e sono scomparsi dalla scena pubblica.

Monsignor Paglia invece, che ha lasciato dietro di sé una voragine al cui confronto il dissesto di altre diocesi sono spiccioli, non solo non è stato mandato in qualche lontano monastero a pregare e meditare, ma passa addirittura di promozione in promozione. E ora, sfacciatamente e impunemente, torna a Terni accolto con tutti gli onori mentre ci sono parroci che non sanno più come tirare avanti le loro parrocchie. La bancarotta, dal punto di vista giudiziario, è stata evitata grazie ad abbondanti favori da parte del Vaticano e della Cei (parliamo di prestiti immediati per 25 milioni di euro), ma alla Chiesa ternana serviranno decenni per ripagare il debito. Nel frattempo al Pontificio Consiglio per la Famiglia ha tentato di ripetere le stesse operazioni economiche fatte a Terni. Eppure nessuna conseguenza.

Ma come lei giustamente sottolinea i disastri provocati da monsignor Paglia non riguardano soltanto i dati economici: dell’affresco con cui ha voluto sfregiare il Duomo di Terni abbiamo già parlato (vedi qui), e della terribile situazione in cui ha lasciato la diocesi dal punto di vista pastorale e spirituale lo possono testimoniare preti e laici della diocesi. A questo si devono aggiungere le zone grigie in merito alla sua sponsorizzazione del centro di ricerca sulle cellule staminali del professori Vescovi, fondato presso l’Ospedale di Terni: zone grigie sia dal punto di vista economico che dal punto di vista etico. Malgrado ciò, dal Pontificio Consiglio per la Famiglia è stato promosso alla guida della Pontificia Accademia per la Vita e dell’Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia, dove sta lavorando alacremente per cancellare tutto quanto voluto da Giovanni Paolo II (clicca qui).

Sarebbe interessante se chi di dovere in Vaticano spiegasse il senso di questo mistero, e come questo si concilia con tutti i discorsi di riforma e trasparenza (Riccardo Cascioli).