Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni da Kety a cura di Ermes Dovico
NODO IMMIGRAZIONE

Sbarchi a gogò: la carica dei 5000 è una mina per Draghi

Sono 5 mila i migranti illegali sbarcati in Italia nei primi due mesi dell'anno, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2020 e quasi 20 volte di più rispetto al 2019. Novità: arrivano anche migranti illegali “di lusso” a bordo di potenti motoscafi. Il dossier clandestini rischia di costituire presto una “mina” sul percorso di Draghi, specie ora che agli Interni torna come sottosegretario Molteni, che con Salvini mise a punto i Decreti Sicurezza. E minaccia di non fare sconti al ministro “immigrazionista” Lamorgese. 

Attualità 01_03_2021

Come previsto i flussi migratori illegali sono ripresi su vasta scala verso le coste italiane. Il mare calmo e il tempo primaverile favoriscono le partenze dalle coste di Libia, Tunisia e Algeria ma a spingere tanti clandestini verso l’Italia non verso altre mete dell’Europa mediterranea contribuiscono soprattutto le condizioni offerte da Roma a chi arriva illegalmente.

Accoglienza per tutti, permessi di soggiorno convertibili in permessi di lavori e la certezza di non venire espulsi o rimpatriati: questi i pilastri del Decreto Immigrazione varato in dicembre dal governo Conte e che ha trasformato l’Italia nella meta più attraente del Mediterraneo per trafficanti e clandestini.

Solo nelle ultime ore la nave Sea Watch 3 ha completato un soccorso in zona di ricerca e soccorso libica di circa 150 migranti illegali. Ne imbarcherà altri nei prossimi giorni e poi farà come sempre rotta verso l’Italia, in barba a una legge varata nell’aprile 2020 (ma mai applicata) che in seguito all’emergenza Covid vietava lo sbarco di clandestini raccolti fuori dalle acque italiane.

Non si fermano neppure gli sbarchi a Lampedusa con 3 approdi in poche ore solo il 26 febbraio che hanno portato sull’isola altri 97 clandestini mentre in 300, di cui 60 positivi, sono stati trasferiti dall’hot spot di Lampedusa sulla nave-quarantena Splendid.

Venerdì 150 migranti illegali diretti in Italia sono stati bloccati dalla guardia costiera di Tripoli e riportati in Libia e dall’inizio dell’anno in quasi 4mila hanno avuto la stessa sorte. Senza la guardia costiera libica gli arrivi in Italia sarebbero stati quindi il doppio nei primi due mesi dell’anno mentre anche la guardia costiera tunisina continua quotidianamente a riportare a terra migranti imbarcatisi per raggiungere illegalmente l’Italia.

Sabato sono arrivati dall'Algeria nel Sud Sardegna in 42, 35 dei quali a bordo di due motoscafi con motori da 200 cavalli. Migranti illegali “di lusso” quindi poiché i motoscafi sono una novità assoluta nei flussi migratori. 

Sono ormai 5mila (4.536 al 26 febbraio secondo i dati del Viminale) i migranti illegali sbarcati in Italia nei primi due mesi dell'anno, circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2020, quando gli arrivi erano stati 2.359 e quasi 20 volte di più rispetto ai 262 sbarcati nello stesso periodo del 2019. 

Numeri ancora lontani dai flussi di 120 mila-180 clandestini annui del periodo compreso tra il 2014 e il 2020 ma in costante crescita e che è prevedibile aumenteranno con l'arrivo della primavera. I tunisini guidano la classifica delle nazionalità dei giunti in Italia via mare nel 2021 (560), seguiti da ivoriani (470), bengalesi (364), guineani, eritrei, egiziani, sudanesi, algerini, maliani e marocchini. 

I minori non accompagnati, o per meglio dire coloro che si dichiarano tali, sono 398. La questione del nuovo boom di migranti 

Il dossier migranti rischia quindi di costituire presto una “mina” sul percorso del governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, specie ora che al ministero dell’Interno il ritorno del sottosegretario Nicola Molteni, che con Salvini mise a punto i Decreti Sicurezza, minaccia di non fare sconti al ministro “immigrazionista” Luciana Lamorgese che nel 2020 ha stabilito due record: ha fatto triplicare gli sbarchi rispetto all’anno precedente e ha dimezzato i rimpatri scesi, complice anche il Covid, ad appena 3.585 persone.

Secondo i dati dell’Unhcr nel 2020 soltanto il 21% dei richiedenti asilo in Italia ha visto accettata la propria domanda d'asilo, quindi la gran parte dei clandestini entrano nel circuito dell’accoglienza (che gestisce oggi quasi 80 mila persone) per poi restare nella Penisola illegalmente. Il decreto immigrazione, offrendo permessi a tutti, risolverà il problema regolarizzando di fatto ogni immigrato illegale con la conseguenza dio aumentare i flussi verso le nostre coste. 

"Bisogna stra-controllare gli arrivi in Italia. Le politiche del governo di sinistra, ovviamente, ora che la Lega è in maggioranza, dovranno cambiare", ha dichiarato il leader della Lega.

Per Molteni “i porti vanno difesi, come il confine e come le frontiere, come fanno tutti gli altri Paesi europei. L'immigrazione va governata e regolata. Per le ong ci sono un codice di condotta, un accordo con la Guardia costiera libica e un memorandum del 2017 fatti dal ministro del Pd Minniti nel governo Gentiloni, quindi credo ci sia la possibilità di dialogo e confronto".

Nel suo discorso programmatico alle Camere, il premier Mario Draghi ha indicato le linee d'azione sull'immigrazione: confronto nella Ue per “Patto per le migrazioni e l'asilo” per ottenere dai partner una "solidarietà effettiva" sulla redistribuzione di chi arriva in Italia e rimpatrio degli irregolari nel " pieno rispetto dei diritti dei rifugiati". 

Espressioni già più volte sentite ma che non hanno mai portato a nulla di concreto: i nostri confini dovremmo riprendere a difenderli noi senza attendere un’Europa distratta e “protetta” dagli accordi di Dublino che lasciano agli Stati di prima linea quali Italia, Grecia e Spagna il grosso del problema.