Sarà di nuovo l'anno di Chesterton
Lo scrittore inglese ancora protagonista delle novità librarie 2011 in cui spiccano anche Tolkien e Lewis.
Nonostante la crisi finanziaria che da due anni imperversa in Occidente pare che il mercato dei libri, in genere considerati beni di lusso, non sia crollato, forse perchè aveva ragione Dostoevskij quando osservava che più del pane l'uomo ha radicalmente bisogno di bellezza e questo lascia sperare che ci siano ancora libri belli e buoni in circolazione.
Partiamo con l'avventura segnalando un racconto di R.L.Stevenson, Il ladro di cadaveri (Bur), un testo che ha ispirato il nuovo film di John Landis appena uscito negli Usa e che offre un aspetto dello scrittore scozzese più gotico e oscuro del solito, senz'altro più cupo del volto sognante e incantato de giardino dei versi, pubblicato a dicembre 2010 da Nutrimenti con le meravigliose illustrazioni originali di Charles Robinson.
Rimaniamo in questo campo con un altro grande scrittore britannico: Graham Greene, di cui Mondadori pubblica in un unico volume tutti i racconti, una raccolta che può far riscoprire uno dei grandi romanzieri del XX secolo, forse troppo avventuroso, scabroso, paradossale e cattolico per essere apprezzato dalla cosiddetta critica ufficiale. Ammiratrice di Greene era la cattolica americana Flannery O'Connor della quale esce il 19 gennaio per la Bur Il volto incompiuto. Saggi e lettere sul mestiere di scrivere, un testo che colma un vuoto da troppo tempo esistente.
Un altro grande scrittore cattolico è J.R.R.Tolkien, anche lui per decenni snobbato dalla critica letteraria italiana fino alla nascita di una collana editoriale scientificamente seria, interamente dedicata al mondo dell'inventore degli Hobbit: per “Tolkien e dintorni” la Marietti pubblica a febbraio in una nuova traduzione il saggio di H.Carpenter Gli Inklings e a settembre gli atti del convegno internazionale "Tolkien e la Filosofia" svoltosi a Modena a maggio del 2010 con la partecipazione dei massimi esperti del settore, italiani e stranieri.
Da Tolkien a C.S.Lewis il passo è breve (e obbligato): sta per uscire, pubblicato dalla Lindau, Il peso della gloria, una raccolta di nove scritti dell'autore delle Cronache di Narnia e delle Lettere di Berlicche qui colto nel suo impegno di acuto e arguto apologeta della fede.
Maestro di Greene, Tolkien e Lewis è stato senz'altro G.K.Chesterton riscoperto di recente da diversi editori. Anche il 2011 sarà un “anno chestertoniano”: in particolare spicca un'inedita opera narrativa, Il ritorno di Don Chisciotte, merito della casa editrice Morganti (che allo scrittore inglese ha dedicato un'intera collana) e poi due saggi del Chesterton polemista: Il profilo della ragionevolezza. Distributismo, sussidiarietà, solidarietà (Lindau) e Cosa c'è sbagliato nel mondo?, pubblicato sia dalla Lindau sia, in forma di e-book, dalla Rubbettino.
Quando Chesterton pubblicò il suo saggio biografico su San Tommaso d'Aquino ricevette i complimenti, quasi stizziti, da Etienne Gilson, uno dei massimi esperti sul pensiero dell'Aquinate. E di Gilson ora escono due saggi importanti: Pittura e realtà (Marietti), non un'introduzione filosofica alla pittura quanto piuttosto una un’introduzione pittorica alla filosofia, e Il tomismo edito dalla Jaca Book che inoltre ha in serbo, tra i tanti, tre titoli assolutamente da non perdere: Leopardi Ungaretti Montale di Valeria Cappelli e un saggio – ancora non titolato - sulla letteratura americana del critico gesuita Antonio Spadaro (di cui segnaliamo anche il secondo volume de Alla ricerca del lupo edito da Pardes, agile percorso tra romanzi raccontati e tematiche scottanti di vita); infine, per la teologia, un altro gesuita, Hugo Rahner (fratello del più famoso Karl), che riflette su Mater Ecclesia a partire dalla espressione di san Cipriano, dottore della Chiesa: «Affinché ognuno possa avere Dio per Padre, deve avere innanzitutto la Chiesa per madre».
Per restare sulla saggistica a sfondo religioso, segnaliamo: Presenza di spirito (Cittadella) del teologo benettino Elmar Salmann, La bontà insensata dell'ebreo Gabriele Nissim (Mondadori); l'autobiografia del rabbino Jacob Neusner, privilegiato “interlocutore” del Papa (il titolo, significativo, è Analizzando la Torah, edito da Morcelliana); la MarcosYMarcos pubblica a febbraio uno strano libro a metà tra saggio e romanzo di Bruno Osimo, Il dizionario affettivo della lingua ebraica mentre Rubbettino sforna due titoli imperdibili: il testo della conferenza di Hans Jonas sul tema Abbiamo bisogno della religione? e il Dialogo tra l'ebreo Eli Wiesel e il teologo J.B.Metz. Sempre sul dialogo tra il Papa e il rabbino Neusner ad aprile uscirà il saggio a sei mani (di Achim Buckenmeier, Rudolf Pesch, Ludwig Weimer) L'ebreo Gesù di Nazaret.
A metà tra teologia, storia e politica, abbiamo, da Lindau, il trattato Lo spirituale e la politica del gesuita Paul Valadier, Le ragioni di Antigone (Cittadella) di un altro gesuita, il giovane e prolifico Giovanni Cucci, e infine per Il Cerchio di Rimini due saggi, entrambi molto documentati, uno sulla vita e la morte dl Luigi XVI, ultimo re di Francia e l'altro sul sacrificio dei sacerdoti italiani uccisi dal 1943 al 1948.
Chiudiamo “in bellezza”, con qualche titolo sul rapporto tra religione, arte e poesia: Àncora per la collana “Tra arte e teologia”, pubblica il saggio di Luca Frigerio Cene ultime. L'eucaristia nei capolavori dell'arte mentre per la poesia la collana degli Oblò si conferma tra le novità più belle degli ultimi anni con due grandi poetesse ancora conosciute poco o niente in Italia: la russa Anna Achmatova (antologia curata da Curzia Ferrari) e la statunitense Mary Oliver (a cura di Elena Buia Rutt e Andrew Rutt). Per finire due menzioni doverose: Seamus Heaney con Human Chain (Mondadori) e Abbecedario di Czes?aw Mi?osz (Adelphi), due premi Nobel, due riconoscimenti, per un volta, giustificati.