Santin nega che in Amazzonia si pratichi l’infanticidio
Nel consueto briefing in sala stampa, sono intervenuti monsignor Santin e Del Rίo, insieme a suor Gloria Echeverri. Il primo ha negato che gli indigeni dell’Amazzonia continuino a praticare infanticidi, e il secondo ha detto che il cambiamento è avvenuto grazie alla Chiesa. Che nella grande foresta, secondo la religiosa, “ha un nuovo volto”
La scarsità di sacerdoti ancora al centro dei lavori del Sinodo. Anche nella giornata di ieri, infatti, i Padri sinodali hanno affrontato la questione, soffermandosi di nuovo sulla proposta di nuovi ministeri ordinati e anche non ordinati.
Nel consueto briefing in sala stampa sono intervenuti i vescovi amazzonici Wilmar Santin e Medardo de Jesús Henao Del Rίo, insieme a suor Gloria Liliana Franco Echeverri, presidente della Confederazione latino americana dei religiosi (Clar).
Monsignor Santin (nella foto), vescovo della Prelatura territoriale di Itaituba, in Brasile, ha negato che fra i popoli indigeni dell’Amazzonia si continuino a praticare gli infanticidi. Rispondendo a una domanda sull’argomento fatta da una giornalista, il religioso ha invitato piuttosto a pensare agli aborti che vengono compiuti negli ospedali occidentali.
Anche monsignor Del Rìo ci ha tenuto a precisare che, proprio grazie all’impegno e all’accompagnamento della Chiesa, oggi le comunità locali accolgono i bambini nati malformati e non li rifiutano come avveniva un tempo.
Per suor Gloria Echeverri, invece, la Chiesa “ha un nuovo volto” e le religiose, in quanto tali, sentono di dover partecipare a questo nuovo volto che si manifesta nell’opzione preferenziale verso i poveri. La presidente della Clar ha risposto anche a una domanda sul fenomeno della violenza sulle donne in Amazzonia, che lei vede legato a quello delle migrazioni. C’è, poi, ha osservato la religiosa, il problema dell’alcolismo che spesso causa la diffusione della violenza tra le pareti domestiche. (Nico Spuntoni)