Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico

San Ruperto di Salisburgo

Patrono e artefice della rinascita di Salisburgo, fondatore di chiese e monasteri, svolse una parte rilevante del suo apostolato nelle terre abitate dagli antenati di austriaci e bavaresi

Santo del giorno 27_03_2020 English Español

Patrono e artefice della rinascita di Salisburgo, fondatore di chiese e monasteri, san Ruperto (c. 660-718) svolse una parte rilevante del suo apostolato nelle terre abitate dagli antenati di austriaci e bavaresi. Discendente da una famiglia di nobili Franchi di alto rango, Ruperto crebbe con una grande fede e pietà, passando le sue giornate tra lodi a Dio, veglie, digiuni e aiuti ai bisognosi. Divenne vescovo di Worms, ma nei dintorni c’era ancora una massiccia presenza di pagani, che lo costrinsero all’esilio causandogli sofferenze fisiche e spirituali. In seguito, Teodone II di Baviera, che aveva stabilito la sua sede a Ratisbona e aveva sentito parlare della santità di Ruperto, lo prese sotto la sua protezione e gli domandò di aiutarlo a diffondere il Vangelo tra le tribù bavaresi.

Il santo accolse di buon grado l’offerta del sovrano e in un tempo relativamente breve riuscì a convertire al cristianesimo molte persone che popolavano l’antica Baviera fino al confine con la Pannonia. Avrebbe voluto proseguire la sua missione in quest’ultima regione, allora dominata dagli Avari, ma le frequenti tensioni belliche lo convinsero ad abbandonare l’idea e a cambiare direzione. Camminando lungo le vie tracciate dai Romani arrivò a una città ormai in rovina, Juvavum, che egli stabilì come base per la sua attività di evangelizzazione e la chiamò con un nuovo nome: Salisburgo, «borgo del sale», nome suggeritogli dalle ricche miniere saline di quel territorio. Vi fondò la celebre Abbazia di San Pietro, il più antico monastero di area germanofona a poter vantare una storia continua nei secoli, che divenne il nucleo attorno al quale sorse la nuova Salisburgo.

Ruperto divenne il vescovo della città, operò pure come abate e nel 714 fondò un altro famoso monastero, stavolta femminile, ossia l’Abbazia di Nonnberg, che come sua prima badessa ebbe santa Erentrude (c. † 718), indicata come sua nipote. Morì una domenica di Pasqua dopo aver celebrato la Messa, tra la commozione dei suoi discepoli e di tutti i fedeli, che ancora oggi possono venerare le sue reliquie nella Cattedrale di Salisburgo, dedicata al suo successore san Virgilio e allo stesso Ruperto. È spesso raffigurato con i paramenti sacri e un caratteristico barile di sale, a ricordo del suo ruolo nella storia di Salisburgo.