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San Gennaro, martire

Di san Gennaro (ca 272-305) - patrono di Napoli, dove furono traslate le spoglie - è noto il fenomeno della liquefazione del sangue contenuto in due antichissime ampolle, nelle quali sarebbe stato raccolto da una donna di nome Eusebia.

Santo del giorno 19_09_2017

“San Genna’, jesce e facci grazia!”. Di san Gennaro (ca 272-305) - patrono di Napoli, dove furono traslate le spoglie - è noto il fenomeno della liquefazione del sangue contenuto in due antichissime ampolle, nelle quali sarebbe stato raccolto da una donna di nome Eusebia. La Chiesa ha fin qui evitato prudentemente di dichiarare miracoloso l’evento, ma analisi spettroscopiche sulle ampolle hanno rilevato la presenza di emoglobina, senza contare che per le conoscenze attuali il fenomeno della liquefazione con il successivo ritorno allo stato solido rimane inspiegato.

Gennaro fu vescovo di Benevento e della sua venerazione c’è traccia in diverse fonti antiche, in primis il Martirologio Geronimiano del V secolo. Il suo martirio avvenne all’inizio del IV secolo, durante le persecuzioni di Diocleziano. All’epoca il diacono Sossio, amico di Gennaro, era stato arrestato perché cristiano. Il santo, accompagnato da Festo e Desiderio, andò a fargli visita in carcere, chiedendone la liberazione e professando la sua fede. Ma il giudice fece arrestare anche loro, condannandoli a essere sbranati dalle bestie nell’anfiteatro di Pozzuoli. Condanna che fu poi mutata (la tradizione narra che le fiere si ammansirono dopo la benedizione fatta da Gennaro) nella decapitazione, avvenuta il 19 settembre.