Salus animorum
Perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna (Gv 3, 14)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». (Gv 3, 13-17)
In questo passo profetico del vangelo di san Giovanni, Gesù anticipa e sintetizza a Nicodemo la Sua missione: Incarnazione, Passione, Morte, Resurrezione. Tutto questo Cristo lo compie per la nostra salvezza nonostante la superba autonomia che ci è instillata dal peccato originale. La profetizzata salita al Cielo mediante l’Ascensione, dunque, non è un fatto che riguarda solo il Figlio di Dio ma costituisce una Promessa certa anche per noi. Preghiamo dunque Dio di costituire, nella Chiesa, persone sempre più disposte a impegnarsi sinceramente per la Salvezza delle anime.