Roraima, continuano gli arrivi di profughi dal Venezuela
La crisi economica che attanaglia il Venezuela costringe decine di migliaia di persone a lasciare il paese. Quelle che raggiungono il Brasile, prive di tutto, vivono in condizioni critiche
Da metà gennaio nel Roraima, in Brasile, sono arrivati più di 18.000 cittadini venezuelani. Ogni giorno 300-400 persone varcano la frontiera, in fuga da una crisi economica devastante che non lascia speranza. In tutto i profughi e gli immigrati dal Venezuela sono già circa 40.000 e si prevede che altri ne arriveranno nei prossimi mesi. Dall’1 al 4 marzo la diocesi di Roraima ha organizzato una serie di incontri e visite nei vari centri di accoglienza allo scopo di conoscere le condizioni in cui vivono i profughi, che arrivano bisognosi di tutto, e coordinare poi con parrocchie, istituti religiosi, Acnur e altre agenzie Onu l’assistenza necessaria. Al termine della missione la Commissione episcopale ha inviato all’agenzia Fides una lettera in cui definisce la situazione dei profughi “una realtà crudele e disumana che richiede risposte rapide, efficaci e articolate”. La lettera descrive le “lunghe file di immigrati e rifugiati in cerca di documentazione, trasporti, cibo e lavoro”; racconta di “bambini denutriti, malati, senza scuola; giovani disoccupati senza prospettive future, esposti a tutti i tipi di vulnerabilità; donne vittime di violenza, sfruttamento sessuale e lavorativo; persone senza scrupoli che sfruttano la miseria dei fratelli immigrati e rifugiati per il lavoro e alterano i prezzi dei cibi”. La lettera denuncia “la mancanza di politiche pubbliche elementari come cibo, salute, igiene, sicurezza, istruzione” a causa della mancanza di impegno da parte delle autorità e dei poteri costituiti per dare risposte. Ad aggravare la situazione, nelle scorse settimane si sono verificati attacchi contro gli immigrati e i profughi venezuelani, segnali preoccupanti di odio interetnico alimentato dal timore diffuso nella popolazione locale di fronte a un tale afflusso di persone, molte delle quali in condizioni precarie e non adeguatamente assistite. A Boa Vista, la capitale del Roraima, a febbraio è stata lanciata una bomba molotov contro una terrazza in cui dormivano 31 venezuelani. Un’altra molotov ha incendiato una casa che ospitava 13 membri della stessa famiglia.