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Aborto, eutanasia, procreazione assistita, utero in affitto, uso delle cellule staminali embrionali per scopi scientifici: l’attacco alla vita è continuo e sistematico in questa nostra società in questa epoca. È quella che san Giovanni Paolo II definiva come “cultura della morte”, chiamando perciò alla “sfida della vita”. È quello che la Nuova Bussola Quotidiana fa da dieci anni, unica testata a seguire e giudicare tutto quanto riguarda la vita, senza scendere a compromessi. Ma per continuare abbiamo bisogno del tuo aiuto. DONA ORA!
Se c’è una caratteristica di questa nostra società occidentale in questa epoca è l’attacco sistematico alla vita, l’affermazione violenta della “cultura della morte”, come la definì san Giovanni Paolo II. Basti vedere cosa sta accadendo in questi giorni: negli Stati Uniti i gruppi abortisti hanno scatenato una guerra contro chiese, centri pro life e giudici dopo che è circolata una bozza che fa ritenere possibile che la Corte Suprema rovesci la sentenza che nel 1973 introdusse l’aborto negli Stati Uniti. E nei giorni scorsi in Italia abbiamo registrato il primo caso di suicidio assistito autorizzato, ma in tutta Europa eutanasia e suicidio assistito vengono introdotti e allargati nell’applicazione a un ritmo accelerato. Mentre nel Regno Unito proprio in questi giorni un’altra famiglia sta lottando nei tribunali per evitare che i medici mettano prematuramente fine alla vita del loro figlio 12enne Archie Battersbee, che ha riportato gravi lesioni cerebrali dopo un incidente in casa.
La Nuova Bussola Quotidiana è l’unica testata a seguire costantemente questi eventi e giudicare quel che accade sempre avendo a mente le parole del papa San Giovanni Paolo II che, nell’ultimo discorso al Corpo diplomatico il 10 gennaio 2005, disse chiaramente:
La sfida della vita si va facendo in questi ultimi anni sempre più vasta e più cruciale. Essa si è venuta concentrando in particolare sull’inizio della vita umana, quando l’uomo è più debole e deve essere più protetto. Concezioni opposte si confrontano sui temi dell’aborto, della procreazione assistita, dell’impiego di cellule staminali embrionali umane a scopi scientifici, della clonazione. La posizione della Chiesa, suffragata dalla ragione e dalla scienza, è chiara: l’embrione umano è soggetto identico all’uomo nascituro e all’uomo nato che se ne sviluppa. Nulla pertanto è eticamente ammissibile che ne violi l’integrità e la dignità. Ed anche una ricerca scientifica che degradi l’embrione a strumento di laboratorio non è degna dell’uomo. La ricerca scientifica in campo genetico va bensì incoraggiata e promossa, ma, come ogni altra attività umana, non può mai essere esente da imperativi morali.
Da 10 anni la Nuova Bussola Quotidiana risponde a questa sfida con la difesa integrale della vita umana, fatta a immagine e somiglianza di Dio, come consapevolezza che “quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso”; anche quando perfino nella Chiesa prevale una tendenza al compromesso: basti vedere come sia ormai maggioritaria l’accettazione come un dato di fatto della Legge 194, che ha introdotto l’aborto in Italia e che in 44 anni ha provocato oltre 6 milioni di vittime innocenti.
Ma perché la Bussola possa continuare a combattere questa battaglia per la vita, c’è bisogno del tuo aiuto. La Bussola non gode di finanziamenti pubblici, né civili né religiosi, e questo a garanzia della propria libertà. La Bussola si mantiene soltanto grazie alle donazioni dei propri lettori. Tutto dipende dalla tua generosità.
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Se vuoi approfondire i temi trattati nell’articolo ti consigliamo l’acquisto del nostro libro:
“Appuntamento con la morte” di Tommaso Scandroglio, della nostra collana SAPERE PER CAPIRE