Rifiuta il transgenderismo, insegnante arrestato davanti a scuola
Ascolta la versione audio dell'articolo
Il calvario di Enoch Burke, docente irlandese nuovamente arrestato perché si oppone al transgenderismo. Se facesse ammenda verrebbe subito scarcerato, prova che si tratta di una misura liberticida nel silenzio delle istituzioni europee.
Enoch Burke, l'insegnante irlandese di lingua tedesca della scuola anglicana Wilson's Hospital School di Dublino, già sospeso dall’incarico e licenziato per essersi rifiutato nel 2022 di chiamare uno studente "in transizione" con il pronome "loro", è stato incarcerato per la terza volta in due anni. A pochi chilometri da noi, nella nostra Europa, tutti tacciono a fronte di questa persecuzione causata dalla difesa delle proprie convinzioni bibliche. Non solo l’Irlanda è in guerra totale contro le proprie radici cristiane, l’indifferenza ed il silenzio di Bruxelles sulla vicenda, dimostrano la complicità anticristiana delle istituzioni europee.
Il calvario di Burke è iniziato nel 2022, quando la preside della scuola, Niamh McShane, ha informato il personale che uno studente era in "transizione" e che avrebbero dovuto riferirsi allo studente con un nuovo nome e il pronome "loro". Burke aveva messo in chiaro il suo rifiuto all’uso di pronomi corretti, perché si opponeva al transgenderismo, forte delle sue convinzioni religiose cristiane evangeliche. Il 22 agosto di quell'anno, la scuola mise Burke in congedo amministrativo con piena retribuzione, in attesa di un'azione disciplinare, a seguito di un ennesimo diverbio pubblico.
Tuttavia, l’insegnante cristiano aveva continuato a presentarsi quotidianamente a scuola, insistendo sul fatto che era lì per lavorare. La scuola aveva dunque ottenuto un ordine restrittivo contro di lui, ordine violato e che aveva portato al suo arresto e alla sua incarcerazione il mese successivo. Dopo aver trascorso 100 giorni in prigione, venne rilasciato nel dicembre dello stesso anno. L'insegnante viene incarcerato per la seconda volta nel 2023 per aver violato un ordine dell'Alta Corte di stare lontano dalla scuola in cui lavorava, dopo che gli avvocati della Wilson's Hospital School di Co Westmeath avevano chiesto alla corte di di incarcerarlo, affermando che la situazione era insostenibile e che la scuola era al limite della sua capacità di tollerare la sua presenza nei locali. Anche allora Burke aveva ricordato alla Corte il diritto al proprio lavoro e a partecipare alla società, vedendosi rispettate le proprie convinzioni, credenze e coscienza.
Dal settembre 2022 al giugno 2024 Enoch Burke è rimasto in carcere circa 400 giorni per essersi rifiutato di impegnarsi a non avvicinarsi, né tentare di rientrare nella scuola in cui lavorava. Lo scorso giugno un giudice dell'Alta Corte irlandese ha ordinato il rilascio dell'insegnante, dopo circa 300 giorni di carcere, a seguito di una revisione dell’intera vicenda e soprattutto perchè, gli esami scolastici erano terminati e la scuola chiusa per le vacanze. Il 22 agosto scorso, con la riapertura della scuola, il consiglio della scuola aveva chiesto un nuovo arresto nei confronti di Burke dopo che egli aveva ripreso a frequentare il campus, in quegli stessi giorni in cui riprendeva l’anno scolastico, “disturbando” gli studenti. Lunedì 2 settembre l'Alta Corte di Dublino ha nuovamente rinviato a giudizio di Enoch Burke per oltraggio e per aver violato un'ingiunzione che gli impediva di accedere alla scuola, come riferito dall'Irish Times.
Secondo quanto riportato dal MailOnline e da Sky News, Burke lunedì ha insistito nella sua difesa, denunciando come agli insegnanti della scuola fosse stato «comandato di imporre il transgenderismo», una «ideologia infernale», che spinge i bambini ad assumere farmaci bloccanti della pubertà e ne rimangano «sfregiati per tutta la vita. Io non ho imposto le mie convinzioni a nessuno, è quella ideologia che mi è stata imposta», ha ripetuto.
Dopo la decisione del tribunale, Burke è stato condotto alla prigione di Mountjoy nella capitale dove ha scontato una notte in guardiola è stato condannato a rimanere in carcere nella prigione di Mountjoy fino all’11 ottobre, giorno in cui il Tribunale di Dublino dovrebbe riesaminare il caso. Lo stesso giudice ha voluto precisare che Burke potrebbe uscire dalla prigione in ogni momento se si dichiarasse pentito per le sue opinioni e si impegnasse a non più importunare studenti e docenti della scuola. Sconcerta e preoccupa che la “Wilson's Hospital School” di Dublino sia un collegio legato alla Chiesa d'Irlanda, che si dice fiero dei propri insegnamenti e tradizioni cristiane. Il governo irlandese di sinistra, accanito sostenitore dell’ideologia gender, dell’aborto, dell’eutanasia e dei divieti alle veglie di preghiera nei pressi delle cliniche abortive, non ha commentato l’ennesimo atto persecutorio contro Burke ma, con l’ennesima campagna di distrazione di massa nazionale, ha annunciato in questi stessi giorni i risultati di un’indagine persecutoria contro le scuole cristiane (cattoliche) e i presunti abusi su allievi dal 1960 al 1990. L’azione persecutoria contro il cristianesimo va dunque ben oltre il terribile caso di Enoch Burke.
Inquieta e allarma l’assoluto silenzio delle autorità laiche ed istituzionali europee, incuranti di come vengano perseguitati i cristiani in un paese dell’Unione, per il solo fatto di credere alla Bibbia ed al Vangelo e, al contempo, venga imposta a tutti la frivola ideologia del gender, unica dottrina omologante nel campo educativo.