Riconoscere i segni
Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. (Mt, 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista. (Mt, 17,10-13)
Quante persone e quanti avvenimenti ci vengono donati come premonitori della venuta del Signore? Certo, mille deformazioni e confusioni catturano l’immagine del Natale e la deformano ogni giorno da tutte le bocche dei ‘media’. Mille dimenticanze ci svuotano l’anima e anche la compagnia dei cristiani, in molti ambienti, si fa deserta. Ma, appena apriamo gli occhi e il cuore, ritroviamo i segni dell’attesa: un richiamo alla preghiera, una proposta di carità, la presenza discreta di un amico che ci rimanda all’essenziale… Sono i volti del ‘precursore’ che ci fanno strada verso il Natale del Signore.