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Regno Unito, via alle "zone cuscinetto" per difendere l'aborto

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Proprio mentre è in corso il processo ad Adam Smith Connor, accusato di preghiera silenziosa nei pressi di una clinica per aborti, il governo laburista rende obbligatoria in tutto il Regno Unito la creazione di aree di sicurezza attorno agli ospedali per impedire una presenza pro-life.

Vita e bioetica 19_09_2024

Il governo laburista britannico ha annunciato ieri, 18 settembre, che le zone cuscinetto a livello nazionale previste dal Public Order Act (POA, la legge sull'ordine pubblico) entreranno in vigore in due fasi: il 24 settembre in Scozia e Irlanda del Nord e il 31 ottobre in Inghilterra e Galles. In queste zone di protezione, chiunque offra una scelta di vita alle donne incinte che stanno pensando di abortire o organizzi veglie di preghiera silenziose sarà trattato e processato come un criminale.

La mossa arriva a più di un anno da quando i parlamentari hanno votato il Public Order Act nel maggio 2023. Il precedente governo conservatore ne aveva ritardato l'attuazione fino a quando non fossero state redatte delle linee guida per fornire indicazioni precise agli agenti di polizia su come applicare la legge e, in particolare, la Sezione 9 che protegge le donne dalle molestie fuori dalle cliniche abortiste e la controversa questione della preghiera silenziosa nelle zone cuscinetto. A fine maggio 2024 però, proprio quando le linee guida erano terminate e pronte per entrare in vigore, l'allora primo ministro conservatore Rishi Sunak ha convocato un'elezione lampo per il 4 luglio che poi ha perso, congelando sia le linee guida che la promulgazione del POA.

Nel frattempo, il problema del controllo della preghiera silenziosa individuale nelle zone cuscinetto già previste in alcuni comuni dal Public Space Protection Order ha dato origine a diversi casi giudiziari e ha fatto notizia a livello internazionale. Isabel Vaughan-Spruce (che porterà la sua testimonianza alla Giornata della Bussola il prossimo 28 settembre) e il sacerdote cattolico padre Sean Gough hanno sostenuto con successo in tribunale che i loro arresti per aver pregato in silenzio in un'area sottoposta a un PSPO erano ingiusti e costituivano una violazione dei loro diritti umani. Il veterano Adam Smith-Connor, invece, è ancora sotto processo presso la Corte Magistrale di Poole per aver pregato in silenzio due anni fa nei pressi di una clinica di Bournemouth, e proprio in questi giorni sta affrontando l’udienza decisiva (anche se la sentenza potrebbe arrivare più tardi).
Tutti e tre i casi hanno suscitato un'ampia condanna pubblica, anche da parte di gruppi per i diritti umani, che hanno denunciato l'esistenza di una “polizia del pensiero” che si aggira per le strade britanniche e arresta i cittadini per aver pensato a Dio all’interno delle zone cuscinetto. Il Regno Unito non appare più un faro di democrazia.

Peggio ancora, il governo laburista eletto il 4 luglio, ha deciso di fare tabula rasa e ricominciare da capo. Ha eliminato la bozza di linee guida redatta dall'ultimo governo conservatore che consentiva la preghiera silenziosa all'interno delle nuove “zone di accesso sicure”. Ha anche eliminato l’eccezione che consentiva la comunicazione “consensuale” all'interno delle zone: lo scopo era offrire alle donne incinte l'opportunità di avvicinarsi ai volontari pro-life per ottenere informazioni su scelte diverse dall'aborto, ma impediva ai volontari di fare la prima mossa. Secondo il Ministero degli Interni, invece, nelle prossime settimane il College of Crown and Prosecution Service pubblicherà nuove linee guida per «garantire chiarezza e coerenza nell'applicazione del nuovo reato».

In particolare, i sostenitori delle zone cuscinetto hanno sempre sostenuto che la legge sarebbe indebolita nella pratica se la preghiera silenziosa non fosse vietata. Questa posizione gode di una maggioranza così ampia in Parlamento che è più probabile che le decisioni sui potenziali trasgressori si orientino verso una condanna piuttosto che verso la clemenza. Sebbene la formulazione della sezione 9 sia già molto restrittiva nei confronti dei pro-life, l'attribuzione di poteri così ampi alla polizia appare degna di un regime totalitario.

L'annuncio del Ministero degli Interni di ieri afferma che «le zone cuscinetto di accesso sicuro renderanno illegale qualsiasi azione che intenzionalmente o sconsideratamente influenzi la decisione di qualcuno di utilizzare i servizi abortivi, li ostacoli o causi molestie o disagio a chi utilizza o lavora in questi locali». La legge si applicherà entro un raggio di 150 metri dal fornitore di servizi abortivi. Chiunque venga riconosciuto colpevole di aver violato la legge rischia una multa illimitata. Questo aumento sproporzionato della sanzione rispetto a una condanna per violazione di un PSPO, che prevede una multa massima di 1.000 sterline, ha ovviamente lo scopo di scoraggiare le anime coraggiose dall'avventurarsi in difesa delle vite dei non nati.

La determinazione a usare il pugno duro emerge anche dai membri del governo, come Jess Phillips, Ministro per la Sicurezza e per la violenza contro le donne, che ha dichiarato: «Il diritto di accedere ai servizi di aborto è un diritto fondamentale per le donne di questo Paese e nessuno deve sentirsi in pericolo quando cerca di accedervi. Non ci fermeremo a tollerare molestie, abusi e intimidazioni quando le persone esercitano il loro diritto legale all'assistenza sanitaria, ed è per questo che abbiamo accelerato questa misura per renderla operativa senza ulteriori ritardi (…) Per troppo tempo le cliniche abortive sono state prive di queste protezioni vitali e questo Governo è determinato a fare tutto il possibile per rendere questo Paese un luogo più sicuro per le donne».

Sulla stessa lunghezza d’onda la Baronessa Merron, Ministro per la sicurezza dei pazienti, la salute delle donne e la salute mentale, ha dichiarato: «La sicurezza e il benessere delle donne che accedono ai servizi di aborto rimangono la nostra priorità. Nessuna donna deve sentirsi spaventata o minacciata quando accede a questi servizi, ed è giusto che sia protetta da qualsiasi abuso o molestia».

Appare chiaro dalla volontà espressa in queste dichiarazioni e dal modo in cui la polizia ha gestito finora queste situazioni che, sebbene la questione della preghiera individuale silenziosa non sia stata ancora chiarita esplicitamente, è difficile prevedere una qualche eccezione in questo senso.

Isabel Vaughan-Spruce, raggiunta telefonicamente dalla Bussola, ha dichiarato che «Queste ‘zone di accesso sicure’, una definizione fuorviante, sono state introdotte sulla base di dicerie e pettegolezzi. L'aborto non è sicuro, se si considera che circa 1 donna su 17 che riceve pillole abortive in Gran Bretagna finisce in ospedale con complicazioni. Le donne meritano di conoscere le alternative a loro disposizione, cosa che queste zone di censura mirano a impedire».

E Catherine Robinson, portavoce di Right to Life Uk, ha dichiarato che le zone cuscinetto vogliono eliminare «il vitale sostegno concreto fornito dai volontari alle donne per offrire una scelta diversa rispetto all'aborto e aiutare quelle che potrebbero subire coercizioni».
 



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