«Reazioni avverse, fuori i partiti dalla commissione»
Le richieste del Comitato Ascoltami, che rappresenta migliaia di danneggiati: dal codice esentivo, all'ambulatorio ad hoc per chi ha avuto gravi reazioni avverse dal vaccino. E sull'ipotesi di una commissione d'inchiesta chiede indipendenza: «I controllori non siano i controllati, fuori i partiti e gli ordini dei medici, hanno condiviso tutto della campagna vaccinale».
I due anni di emergenzialismo appena trascorsi, con annessi e connessi di lockdown e vaccinazione forzata di massa stanno diventando sempre più il convitato di pietra della campagna elettorale iniziata ufficialmente ieri con la presentazione delle liste elettorali. Sembra quasi che la pandemia sia stata un semplice incidente di percorso della legislatura appena trascorsa. I leader di partito lo sanno, ma fanno finta di non conoscere questa verità e di non vedere l’immenso elefante nella stanza che sta loro davanti e che stava loro davanti anche ieri sul palco del Meeting di Rimini, dove, finalmente insieme per un dibattito, da Letta alla Meloni, da Salvini a Di Maio, da Tajani a Rosato, i capi di partito si sono confrontati.
Nessun accenno al covid, se non fugace, come fosse un accidente di percorso. Nessun accenno, ad esempio al significato della libertà personali nelle democrazie occidentali dopo i due anni di pandemia. Sembra proprio che ci si voglia dimenticare che i cittadini sono stati rinchiusi in casa senza motivo, che non hanno potuto piangere i loro cari degnamente, che sono stati divisi in cittadini di Serie A, vaccinati e green passati, e cittadini di Serie B, non vaccinati e non green passati, che non abbiano potuto esercitare il loro lavoro.
Cose così, e scendendo per li rami, sembra proprio che nessuno dei leader di partito veda l’urgenza di affrontare una delle conseguenze più drammatiche della vaccinazione coatta imposta a quasi 60 milioni di italiani: il caso crescente e mai affrontato degli effetti avversi da vaccino.
È anche per questo motivo che va presa in considerazione e sostenuta la richiesta del Comitato Ascoltami, il gruppo spontaneo di vaccinati che hanno avuto la vita sconvolta dagli effetti avversi dell’inoculo. Nessun politico finora si è occupato di loro, ma è bene che con la nuova legislatura si incominci ad affrontare il tema per non creare davvero un gruppo di emarginati senza cure, senza ascolto e senza dignità.
Il comitato, fondato da Federica Angelini, ha stilato un vademecum per i politici, per tutti i politici, perché l’esperienza del comitato è trasversale politicamente e non abbraccia nessun partito in particolare. Ma nell’appello ai leader che ieri è stato diffuso su tutte le piattaforme social del gruppo si possono leggere richieste importanti per la causa dei danneggiati da vaccino.
In primo luogo, anche il Comitato – come altri, giornalisti e politici – chiede con forza al nuovo parlamento l’istituzione di una commissione di inchiesta sui danni da vaccino, ma nel farlo, ricorda che una commissione tradizionale, ossia composta dai parlamentari, sarebbe in evidente conflitto di interessi perché «in nessuna Democrazia – fanno notare -, chi controlla l’operato è lo stesso che ha messo in campo le azioni oggetto di indagine». Pertanto «serve una Commissione Indipendente, senza la rappresentatività proporzionale dei membri in Parlamento nella quale non potranno essere presenti componenti del direttivo FNOMCeO in quanto parte in causa e attiva nel promuovere l’obbligo vaccinale».
Tra gli argomenti che devono essere affrontati c’è anche la verifica dell’adeguatezza dell’algoritmo dell’OMS, imposto per accertare la correlabilità delle reazioni avverse ai c.d. «vaccini anti Covid-19» e che, come spiegato anche dalla Bussola non è affatto preciso.
Un'altra misura concreta proposta è la creazione ad hoc di un codice esentivo specifico rilasciato dal medico di famiglia per sospetti eventi avversi con conseguente prestazione a carico totale del Servizio Sanitario Nazionale o sgravio fiscale del 100% della spesa sostenuta per la prestazione diagnostico/terapeutica. Come dimostrano le tante storie raccontate dalla Bussola, i danneggiati da vaccino sono stati letteralmente abbandonati dalla medicina pubblica e hanno sostenuto spese ingenti per visite, esami e cure tanto che molti di loro, esausti e ormai al verde, hanno abbandonato la ricerca di una cura. Anche l’istituzione di un ambulatorio multidisciplinare in ogni regione dedicato agli eventi avversi rientra nella ricerca di una cura per tutti quei cittadini, che in questo lungo anno hanno vagato in giro per l’Italia alla ricerca di qualche medico disposto ad ascoltarli e prendersi cura.
Completano il quadro delle proposte lo stanziamento di fondi per la ricerca sui danni da vaccino e lo snellimento e la deburocratizzazione di una commissione tecnica Scientifica Indipendente per la valutazione del risarcimento del danno che possa inserire le richieste dentro le due normative di riferimento, la legge n. 210/92 e la legge 229/2005 che regolamentano oggi il danno da vaccino e da trasfusione.
Proposte concrete, precise, che nascono da un vissuto doloroso di un paese reale del quale non ci si vuole accorgere. Ora la palla passa ai partiti. Chi davvero avrà intenzione di voltare pagina e affrontare questo enorme elefante nella stanza?