Re Carlo III all'Oratorio di Birmingham
Mercoledì la comunità fondata da san John Henry Newman ha accolto il sovrano britannico che nel 2019 era presente in Vaticano per la canonizzazione.

Per la prima volta un sovrano britannico visita l'Oratorio di Birmingham, la comunità fondata da san John Henry Newman, che tra i suoi frequentatori ebbe anche lo scrittore John Ronald Reuel Tolkien. Una visita a lungo desiderata da Carlo III che nel 2019 (all'epoca ancora principe di Galles) era presente in San Pietro per la canonizzazione del «grande britannico» che «ha dato alla Chiesa cattolica nuova fiducia quando si è ristabilita in una terra dalla quale un tempo era stata sradicata» (come scrisse in un articolo apparso su L'Osservatore Romano). Visita rinviata per varie vicissitudini, dalla ristrutturazione dell'Oratorio ai problemi di salute del sovrano, nel frattempo asceso al trono, e infine realizzata mercoledì 3 settembre, in concomitanza con l'inaugurazione del Midland Metropolitan University Hospital.
Ad accogliere Carlo III c'era l'arcivescovo Bernard Longley con i padri oratoriani e il curatore del museo Newman, Daniel Joyce, che ha mostrato al sovrano i luoghi in cui visse Newman, tra cui la sua stanza, rimasta intatta dalla sua morte, la sacrestia con alcuni dei suoi paramenti, e la libreria con il manoscritto del Sogno di Geronte. Il re era «molto coinvolto e molto interessato», soprattutto allo studio e alla cappella, ha detto padre Ignatius Harisson, prevosto dell'Oratorio, a Edward Pentin del National Catholic Register, confermando che la visita è avvenuta «per iniziativa di Sua Maestà». «Ha ricordato l'incontro con papa Francesco e spera che non passi molto tempo prima di poter incontrare papa Leone». Carlo III è stato molto colpito anche dal gran numero e dalla variegata provenienza dei fedeli che frequentano l'Oratorio di Birmingham, persino fedeli provenienti da Hong Kong, e dal fatto che la celebrazione che raduna più nazionalità è la Messa tradizionale in latino.