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Jihad

Rapita una suora in Burkina Faso

Si ritiene che gli autori del sequestro siano dei jihadisti attivi nel paese e in quelli vicini, autori di altri rapimenti e di frequenti attacchi a villaggi e centri urbani

 

Nella notte tra il 4 e il 5 aprile suor Suellen Tennyson, della Congregazione delle suore Marianite della Santa Croce, è stata rapita in Burkina Faso. Uomini armati si sono introdotti nell’abitazione delle suore a Yalgo, che si trova nella diocesi di Kaya, il capoluogo della Regione Centro-Nord. Prima di andarsene con suor Suellen hanno danneggiato mobili e suppellettili e anche l’auto della comunità che avevano cercato di portare via. Monsignor Teophile Naré, vescovo di Kaya, ha chiesto a tutta la diocesi di unirsi in preghiera per la sua liberazione e per le sue cinque consorelle che sono sotto shock e che, per garantirne la sicurezza, sono state trasferite temporaneamente a Kaya. Suor Suellen è statunitense, ha 83 anni. Dal 2014 presta servizio presso la parrocchia della Santa Famiglia di Nazareth di Yalgo, fondata nel 2012, ed è responsabile di un centro sanitario che assiste gli abitanti della zona. Soprattutto a partire dal 2015 le regioni del Burkina Faso confinanti con il Niger e con il Mali subiscono frequenti attacchi da parte dei gruppi jihadisti legati ad al Qaida e all’Isis che infestano il Sahel e l’Africa centrale. È la prima volta che viene rapita una suora, ma molti occidentali sono stati sequestrati nel corso degli anni nel nord del paese e in altri stati. Nella diocesi di Kaya inoltre si sono verificati molti attentati attribuiti a jihadisti. Si stima che nel paese almeno 2.000 persone siano morte per mano loro e 1,8 milioni di persone sono state costrette a fuggire per sottrarsi alla violenza. È in corso una operazione delle forze dell’ordine per individuare i rapitori. Le ricerche si concentrano nella vicina provincia di Soum dove i gruppi jihadisti sono più attivi.