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FAMIGLIA

Quoziente Parma, addio!

Appena eletto sindaco, il grillino Federico Pizzarotti ha subito tradito le promesse e ha pensato bene di "sospendere" il Fattore famiglia introdotto nel 2009. Stop anche all’esperienza dell’Agenzia per la famiglia. Una politica lungimirante...

Famiglia 14_12_2012
famiglie x famiglia

Si chiamava Quoziente Parma e conteneva una serie di misure volte a proteggere il borsello delle famiglie in base al numero di figli. Era uno strumento che declinava in formule matematiche quello che dovrebbe essere un principio cardine del buon governo: le famiglie numerose meritano sostegno economico, vuoi per le maggiori spese che si trovano ad affrontare, vuoi per il contributo positivo che danno in termini sociali. Sempre che si creda che i figli siano una ricchezza.

Non sembrano pensarla così Federico Pizzarotti, il Sindaco della città ducale del Movimento cinque stelle, e i suoi Assessori, che hanno approvato il piano tariffario per l’anno prossimo. Piano tariffario che fa del Quoziente Parma carta straccia. «Temporaneamente sospeso»: così si esprime l’Assessore al Welfare Laura Rossi, che nel comunicato ufficiale col quale chiarisce la posizione della Giunta spiega le ragioni della decisione:  «Chi afferma che il Quoziente sia uno strumento di equità a costo zero non racconta la verità […]. Al contrario questo strumento ha rappresentato in questi anni un pesante aggravio per le casse del Comune, avendo comportato esclusivamente agevolazioni per tutti quanti».

Parole che mostrano scarsa lungimiranza. Se un’amministrazione pubblica non riesce a capire che, in un periodo di crisi demografica prima ancora che economica, lo stanziamento di denaro per le famiglie numerose costituisce un investimento e non un costo per la collettività, non sembrano esserci spiragli per una svolta in termini di politiche familiari. Secondo quanto affermato dall’Assessore, il comune di Parma dedicherà da adesso maggiore attenzione ai nuclei familiari in forte stato di povertà, situazione determinata «non dal numero dei figli ma dal tipo di reddito mensile».

Ma cosa è, concretamente, il Quoziente Parma, espressione di uso comune che indica il Fattore famiglia introdotto nel 2009 dall’allora Sindaco Pietro Vignali, eletto in una Lista civica sostenuta dal centrodestra? Si tratta di un coefficiente moltiplicativo che corregge l’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente che è una sorta di fotografia economica di un nucleo familiare, certe volte un po’ sfuocata. Con l’applicazione del Quoziente Parma, si abbandonavano le vecchie modalità di calcolo delle tariffe di accesso a servizi pubblici (nidi, servizi per gli anziani, ecc.), basate su scaglioni di ISEE. Il calcolo dell’ISEE corretto, e conseguentemente dei costi per una famiglia, diveniva più aderente alla reale situazione familiare, tenendo maggiormente in considerazione elementi quali il numero dei figli e la presenza di anziani o disabili.Un principio in linea con quanto affermato dal Presidente del Forum delle Associazioni familiari Francesco Belletti, che, interpellato da Tempi, ha parlato  di un provvedimento che non grava sulle casse comunali, potendo prevedere un sistema di calcolo delle tariffe tale da «far spendere di più a chi ha di più e di meno a chi ha di meno».

Di delusione e illusione parla Vittorio Lodolo D’Oria, responsabile dell'Associazione Famiglie Numerose Cattoliche, che sottolinea che il movimento di Beppe Grillo ha fatto peggio di destra e sinistra: ha smantellato, cioè, quel poco di buono realizzato in un panorama di immobilismo desolante per quanto riguarda le politiche a favore della famiglia. Nulla di cui sorprendersi, prosegue Lodolo D’Oria, se si pensa che stiamo parlando di un Movimento «il cui leader carismatico spara a zero sulla Chiesa e rigetta integralmente i valori non negoziabili».
Assai perplessi si dichiarano anche Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale dell’Associazione nazionale famiglie numerose e Alessandro Soprana, direttore dell’osservatorio politico delle Famiglie numerose. I due si dicono poco convinti dal nuovo calcolo dell’ISEE che partirà con l’inizio del 2013: sarà dato, infatti, un minor peso alla composizione del nucleo familiare, rispetto a quanto previsto dal Fattore famiglia.

Il sindaco grillino di Parma ha anche deciso di imporre uno stop all’esperienza dell’Agenzia per la famiglia, un organo comunale che raccoglieva le istanze dell’associazionismo familiare, trasformandole in progetti concreti. Progetti su cui si è espressa ancora l’Assessore al Welfare Rossi, che ha affermato di essere disposta a discutere delle singole iniziative previste dall’Agenzia ormai chiusa, sempre nell’ottica di una valutazione dei costi.

Il cambio di rotta sul Quoziente Parma, oltre ad essere un danno per molte famiglie, ha il sapore della beffa, se si pensa che Pizzarotti, nel proprio programma elettorale, proprio alla voce “Famiglia” aveva inserito il proposito del «mantenimento e studio per la revisione delle modalità di applicazione delle agevolazioni, con tariffe da modulare in modo da renderle più aderenti alle reali possibilità delle famiglie, anche quelle più numerose». Una promessa non mantenuta. Nulla di nuovo sotto il sole. O, per meglio dire, sotto le cinque stelle. Per la famiglia, è notte fonda.